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Ancelotti CT del Brasile: favola verdeoro per il tecnico più vincente

Redazione
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Ancelotti CT del Brasile: favola verdeoro per il tecnico più vincente
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Carlo Ancelotti, il ragazzo della Bassa che diventa CT del Brasile: una favola verdeoro per riscrivere la storia


REGGIOLO (RE) / RIO DE JANEIRO — Dal trattore di famiglia alla panchina più iconica del calcio mondiale. Carlo Ancelotti è il nuovo commissario tecnico del Brasile. Una notizia che, dopo mesi di voci e smentite, è ora ufficiale. La Confederação Brasileira de Futebol ha annunciato con un tweet che l’allenatore più vincente della storia guiderà la nazionale più titolata del pianeta fino ai Mondiali del 2026.


Per la prima volta nella sua storia, la Seleção sarà affidata a un tecnico straniero, e a farlo sarà proprio Carletto, l’uomo della “decima” con il Real Madrid, l’unico ad aver vinto nei cinque principali campionati europei e già leggenda vivente in panchina. Il debutto è fissato per giugno, nelle qualificazioni contro Ecuador e Paraguay.


Un matrimonio tra due giganti del calcio


L’annuncio della CBF non è solo una comunicazione tecnica, ma un chiaro messaggio al mondo: “La nazionale più forte della storia sarà ora guidata dall’allenatore più vincente di sempre”, ha dichiarato il presidente Ednaldo Rodrigues. “Portare Ancelotti in panchina è più di una scelta tecnica: è una dichiarazione d’intenti”.


Un endorsement arrivato anche dall’Italia, con il presidente della FIGC Gabriele Gravina che ha definito la nomina “una grande soddisfazione per il calcio italiano e per la nostra scuola”.


Dal campo alla leggenda: una carriera irripetibile


Ancelotti, 64 anni, originario di Reggiolo in Emilia Romagna, ha costruito la sua carriera con tenacia e umiltà. Prima centrocampista intelligente e vincente con Roma e Milan, poi tecnico carismatico capace di adattarsi e trionfare ovunque. Il suo palmarès parla da solo:


    • 5 Champions League da allenatore

    • Titoli nazionali in Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna

    • Oltre 25 trofei tra club e coppe internazionali

Dalla Reggiana al Milan, dal Chelsea al PSG, dal Bayern Monaco al Real Madrid: ogni tappa è un capitolo dorato di una carriera che oggi scrive la sua pagina più esotica e forse più affascinante.


Una scelta di cuore (e di testa)


Ancelotti ha salutato il Real Madrid, dove ha vinto tutto, per abbracciare un'avventura che va oltre il campo. L’opportunità di allenare giocatori come Vinícius Júnior, Rodrygo, Alisson, e Neymar (se tornerà), in una nazionale affamata di riscatto dopo i flop delle ultime edizioni mondiali, è un richiamo che pochi potevano ignorare.


Dal 26 maggio, giorno dopo la fine della Liga, inizierà ufficialmente la sua era in verdeoro. Ma il percorso verso il Mondiale 2026 è già tracciato: riportare il Brasile sul tetto del mondo, con la calma, l’intelligenza e il carisma che hanno fatto di Ancelotti una leggenda.


Una sfida globale con il cuore italiano


Dietro ogni trofeo di Ancelotti c’è un’identità profonda: quella dell’Italia del lavoro, del sacrificio, della provincia che sogna in grande. E forse è proprio questa sua umanità, mai ostentata ma sempre presente, a renderlo l’uomo giusto per un incarico così simbolico.


“È una favola, sì – scrive oggi O Globo – ma è anche una strategia: il Brasile ha bisogno di vincere, e Ancelotti sa come si fa”.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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