Caso Brescia: accordo con il fisco da 2 milioni.


Brescia paga il fisco e chiede il rinvio della penalità: Serie B verso il caos tra ricorsi e incroci salvezza
Brescia, 28 maggio 2025 – A due giornate dal termine del campionato di Serie B, la situazione si fa incandescente. Il Brescia Calcio ha raggiunto un accordo con l'Agenzia delle Entrate per sanare la propria posizione fiscale. Al centro della vicenda, i mancati versamenti Irpef relativi agli stipendi di calciatori e staff, che avevano portato al deferimento della società. Ora, con l'intesa ufficiale, la società pagherà circa 2 milioni di euro, comprensivi di sanzioni, con una formula rateizzata.
Il presidente Massimo Cellino, che ha sempre dichiarato di essere stato vittima di una frode, avrebbe convinto i giudici che l'intenzione della società non era quella di eludere il fisco. Secondo quanto trapelato, la contestata compensazione dei crediti tramite la finanziaria Gruppo Alfieri Spv si sarebbe rivelata inaffidabile, ma non frutto di dolo da parte del club.
Obiettivo: rinviare la penalizzazione
Il nodo ora si sposta sul piano sportivo. Giovedì 29 maggio è fissata l'udienza davanti al Tribunale Federale Nazionale. L'eventuale penalizzazione di quattro punti, se applicata in questa stagione, condannerebbe il Brescia alla retrocessione diretta in Serie C. Per questo Cellino punta tutto su una strategia chiara: ottenere lo slittamento della sanzione alla prossima stagione.
Nel frattempo, la trattativa per la cessione del club resta attiva, ma inevitabilmente influenzata dall'esito del procedimento.
Un domino che può travolgere mezza Serie B
La partita, però, non si gioca solo a Brescia. Se il tribunale dovesse accogliere le tesi difensive del club lombardo, si aprirebbe la strada a una raffica di ricorsi. Il Frosinone, oggi a rischio playout, potrebbe impugnare la decisione in caso di mancata penalizzazione immediata del Brescia. La Salernitana, coinvolta anch'essa nello spareggio salvezza, potrebbe sollevare dubbi sulla legittimità del cambio di avversaria. La Sampdoria, che al momento sarebbe destinata alla retrocessione diretta, potrebbe rivendicare il diritto di giocarsi i playout. Uno scenario simile a quello già vissuto post-Castellammare, che aveva visto modifiche dell'ultim'ora agli accoppiamenti.
E se invece la penalizzazione fosse limitata a 2 punti e inflitta subito? Lo scenario cambierebbe ancora: Salernitana e Brescia si affronterebbero direttamente nei playout, lasciando fuori la Samp.
Caos in arrivo?
Tutte ipotesi che il sistema calcio conosce bene. Ma con il primo round atteso in aula tra poche ore, la sensazione è che nulla sarà definitivo. I ricorsi – inevitabili da parte delle squadre penalizzate indirettamente – potrebbero prolungare l'incertezza fino a ridosso dei playout (in programma il 15 e 20 giugno), o addirittura oltre. La Lega B osserva, ma l'aria che si respira è quella di un rischio paralisi.
Una cosa è certa: il caso Brescia non è solo una questione di fisco e penalizzazioni. È una miccia accesa nel cuore del campionato, pronta a innescare un effetto domino che può riscrivere la coda della stagione. E forse anche le regole del gioco.