Caso Regeni, i genitori al Parlamento Ue: «Europa e Italia isolino Egitto»
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Caso Regeni, i genitori al Parlamento Ue: «Europa e Italia isolino Egitto»

mercoledì 15 giugno, 2016

BRUXELLES – Nella giornata di mercoledì 15 giugno i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore di Fiumicello torturato e ucciso in Egitto quasi sei mesi fa, hanno incontrato a Bruxelles l’europarlamentare del Pd, nonché vice capodelegazione italiana nel gruppo S&D, Isabella De Monte, nell’ambito di un’iniziativa organizzata con i colleghi Patrizia Toia, capodelegazione, e Antonio Panzeri. [MORE]

«L’Italia e l’Europa aumentino la pressione sull’Egitto per avere un’indagine trasparente sulla morte di Giulio. Non è un Paese amico, non si uccidono i figli degli amici», hanno dichiarato i genitori di Regeni davanti alla Commissione Diritti Umani del Parlamento Europeo a Bruxelles.

«Giulio - ha detto la madre del ricercatore- in qualità di cittadino europeo doveva essere tra voi, nelle istituzioni Ue, invece siamo noi qui a parlare di lui. Abbiamo una documentazione di 266 foto di quello che gli è successo, una vera enciclopedia delle torture in Egitto. Abbiamo anche 225 pagine di relazione sull’autopsia. Non vorremmo arrivare mai a mostrare quelle foto, vorrebbe dire che abbiamo toccato il fondo».
«Giulio – ha concluso la donna- è morto, ucciso e torturato, con quasi tutti i mezzi di tortura che si possono subire in Egitto. Io penso che i governi sapevano e dovevano avvisare la gente, gli studenti che ancora vanno in Egitto, un paese considerato ancora sicuro per il turismo».

Il padre del ragazzo ha invece invitato l’Europa e l'Italia «ad isolare l’Egitto». «Sentiamo un vuoto e chiediamo di fare pressioni sull’Egitto – ha detto- Italia e Ue devono fare delle scelte perché quello che è successo a Giulio non può accadere a chiunque». «Finora – ha aggiunto- abbiamo solo carta straccia, false testimonianze». Poi, rivolgendosi al governo italiano: «Chiediamo di essere più esplicito. Tutti mi chiedono cosa fa il governo, cosa fa l’Unione europea io dico: basta commemorazioni, ora azioni. Non ho ancora capito se l’Italia è amica o no dell’Egitto ma so che gli amici non uccidono i figli degli amici».

[foto: messaggeroveneto.gelocal.it]

Antonella Sica


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