Coronavirus: Calabria. 'Rubate Stipendi', infermieri denunciano medico
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Coronavirus: Calabria. 'Rubate Stipendi', infermieri denunciano medico

lunedì 6 aprile, 2020

Coronavirus: 'rubate stipendi', infermieri denunciano medico. Nel cosentino, avevano lamentato carenze misure di protezione
COSENZA, 06 APR - Sette infermieri aggrediti verbalmente e offesi in ospedale a Cetraro, hanno presentato un esposto contro un medico in servizio che li avrebbe insultati: "Siete qui solo per rubare lo stipendio, non siete infermieri".

A darne notizia è il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Cosenza, Fausto Sposato. L'esposto in autotutela è stato indirizzato al commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, al direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro relativamente a fatti accaduti lo scorso 3 aprile durante il turno di servizio pomeridiano nell'U.O. di Pneumologia-Covid situata nell'ex-reparto di lungodegenza del P.O. di Cetraro. Secondo quanto si apprende, gli infermieri avrebbero manifestato al medico di turno le scarse misure di protezione e per tutta risposta sarebbero stati offesi e aggrediti tanto da essere indotti a chiamare i carabinieri.

"L'episodio - afferma Sposato - non è che l'ultimo (in ordine di tempo) grave evento che si consuma a carico di una categoria da sempre (e oggi più che mai) in prima linea in tutte quelle situazioni che richiedono, abnegazione, professionalità, competenza, prontezza di riflessi e sacrifici, come nel caso dell'emergenza dovuta alla pandemia da COVID-19,anche a costo della propria vita".

"In un momento storico come quello che stiamo attualmente vivendo, - scrive ancora Sposato - che dovrebbe vederci tutti impegnati a remare nella stessa direzione, assistiamo sbigottiti a episodi che non hanno nulla di civile e professionale, che oltre a rappresentare uno spettacolo squallido ed indecoroso per l'opinione pubblica, recano un danno concreto agli operatori, alle stesse aziende e, cosa ancor più grave, a pazienti inermi, bisognosi di cure e in pericolo di vita.

Questi atteggiamenti sono evidentemente il retaggio di una sub-cultura, dura a morire, che vedeva in passato l'infermiere subalterno al medico. Un passato che non ha più motivo di esistere vista l'evoluzione normativa e deontologica della professione infermieristica. Per questi motivi chiedo espressamente di conoscere quali provvedimenti nell'immediato saranno presi a seguito dell'increscioso accadimento, nella speranza che in futuro non abbiano più a verificarsi tali manifestazioni incomprensibili".


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