"Dove sta andando il calcio?", il convegno promosso dall'eurodeputata Carolina Morace


L'europarlamentare Carolina Morace, ha aperto a Bruxelles, nella sala Spaak 7C50, i lavori dell'atteso Convegno “Dove sta andando il calcio?” alla presenza di illustri relatori: intento del dibattito era analizzare le principali tematiche e problematiche del mondo del pallone, dalle dinamiche economiche a quelle sociali, culturali ed inclusive che, come si evince dal titolo dell'evento, stanno inevitabilmente cambiando il volto di questo sport.
L'ex c.t. della Nazionale Italiana, eurodeputata del M5S – Gruppo The Left, in veste di promotrice di questo prestigioso evento europeo, ha permesso agli ospiti relatori di mettere a fuoco argomenti salienti e di grande attualità: “Il calcio è cambiato e continua a cambiare. Solo in Europa, secondo un recente report Uefa, ha generato nel 2023 un fatturato superiore ai 29 miliardi di euro, con un indotto che coinvolge milioni di lavoratori. Eppure, nonostante questo gigantesco impatto economico e sociale, il calcio come lo sport in generale, in sede istituzionale europea è considerato una competenza della Commissione Cultura. Per questo ritengo urgente creare un working group dedicato specificamente allo sport. Il modello sportivo europeo attualmente in discussione presenta il limite di non considerare lo sport professionistico che ha dinamiche ed esigenze profondamente diverse rispetto allo sport di base o dilettantistico. Io credo che un modello sportivo efficace non possa prescindere da questa consapevolezza, penso alla carriera a tempo, al reinserimento nel mondo del lavoro e alle possibili problematiche post carriera di natura psicologica. Dobbiamo evitare che il calcio diventi uno sport d'élite e resti uno strumento di inclusione sociale e sempre accessibile a tutti”.
Un parterre eccezionale di relatori: Javier Tebas, Presidente della Liga, Filippo Veglio, responsabile Sostenibilità Sociale e Ambientale Uefa, Gaia Pretner, Responsabile Sostenibilità ECA, Andrea Butti, Head of Competitions and Operations della Lega Serie A, Carlalberto Ludi, Direttore Sportivo Como 1907, Alberto Di Chiara, procuratore di calcio ed ex calciatore (Roma, Reggiana, Lecce, Fiorentina, Parma, Perugia, 7 presenze nella Nazionale), Nicola Legrottaglie, allenatore, dirigente sportivo ed ex calciatore (in carriera ha vestito in serie A le maglie anche di Chievo, Juventus, Bologna, Siena, Catania con una breve parentesi anche nel Milan, conta anche 16 presenze in Nazionale), Ludovica Mantovani, prima Presidente Divisione calcio femminile Figc, Alessandro Alciato, giornalista Amazon Prime Video Italia, e Salvatore Civale, Presidente Associazione Italiana Avvocati dello Sport.
Così Javier Tebas Medrano, presidente della Liga Nacional de Fútbol Profesional, l'associazione responsabile dell'amministrazione dei due campionati di calcio professionistici di massimo livello della Spagna: “Questa coppa del mondo per Club è stato imposta alle leghe nazionali: una cosa che non condividiamo affatto. Rischiamo di essere costretti a cambiare il calendario del campionato e questo è quello che accade quando le cose vengono fatte senza alcun coordinamento con le competizioni nazionali. Rischiamo di dover modificare alcune partite perché c'è un'altra competizione che hanno inserito senza la nostra autorizzazione e questo danneggia il nostro campionato. Vi ricordo infine che il contratto collettivo in Spagna, dove abbiamo un sindacato, prevede tre settimane di vacanza per i giocatori. E ovviamente noi rispetteremo l'accordo”.
Al Convegno è anche intervenuto il Presidente Giuseppe Conte del M5S che non è voluto mancare a questo importante evento formativo sulle problematiche dello sport: “Da ex premier ho incrociato spesso il dossier calcio professionistico: sospendere un business così importante, fu tra le decisioni più difficile che presi ai tempi del Covid. Il M5s ha sempre prestato grande interesse allo sport, un'attività che genera Pil. Ma dobbiamo sempre ricordare che il risvolto economico non prevalga sulla sana pratica sportiva che può portare a risparmiare sulle spese sanitaria, portando benessere. Dobbiamo fare sempre di più, perché lo sport sia strumento di inclusione sociale, a partire dalle palestre che dovrebbero essere aperte tutti i giorni”.
Dal suo insediamento al Parlamento di Bruxelles, Carolina Morace è stata subito promotrice di iniziative e protagonista di interrogazioni con quella stessa determinazione e competenza che l'hanno sempre contraddistinta nel ruolo di calciatrice e allenatrice oltre che di opinionista televisiva. Dal rettangolo di gioco al campo della politica le sue doti sono rimaste invariate: con la stessa intraprendenza, il senso di responsabilità e, soprattutto, la sensibilità sui tempi sociali, sta facendo la differenza in politica come quando in carriera è riuscita a collezionare nel suo palmares personale dodici scudetti, dodici titoli di capocannoniere in serie A, 153 presenze e 105 gol con la maglia della Nazionale, con uno storico poker di reti contro l'Inghilterra allo stadio Wembley.
Tra le sue iniziative in corso la mostra itinerante “Donne e Sport in Europa”, una mostra fotografica e narrativa che esalta la carriera di atlete di ogni epoca, rappresentative di ogni Paese Membro della comunità europea, le cui storie personali possono essere da modello per trasferire valori e ideali soprattutto ai più giovani, a conferma di come il valore educativo, formativo e sociale dello sport sia fondamentale per favorire una sana crescita dei giovani.
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