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Gattuso avvisa l’Italia: «Israele può farci male»

Nicola Cundò
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Gattuso avvisa l’Italia: «Israele può farci male»
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Israele–Italia, Gattuso alla vigilia: «Grande rispetto per una squadra che può metterci in difficoltà»

Il CT azzurro in conferenza stampa: attenzione massima, entusiasmo del gruppo e fiducia nella panchina come arma decisiva

Alla vigilia della sfida di qualificazione tra Israele e Italia, il commissario tecnico Gennaro Gattuso ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa, sottolineando l’importanza del match e la necessità di affrontare gli avversari con il massimo rispetto.

«Israele non è solo Gluk e Solomon: è una squadra completa»

Gattuso ha voluto sgombrare il campo da semplificazioni:

«Tutti pensano a Gluk e Solomon, ma l’Israele di oggi è composta da tanti buoni giocatori. Non è una squadra da sottovalutare. Viene da sei vittorie nelle ultime sette partite e contro la Norvegia, nell’unica sconfitta, non avrebbe nemmeno meritato di perdere. Sono forti nelle transizioni, veloci, tecnici: bisogna prestare molta attenzione».

Le polemiche sulle sue dichiarazioni

Il CT ha anche chiarito alcune incomprensioni sorte dopo la partita con l’Estonia:

«Dispiace che qualcuno abbia interpretato male le mie parole. Ho detto che siamo stati “sfortunati” a trovare Israele nel girone, perché è una squadra forte che può metterci in difficoltà. Non era assolutamente un giudizio negativo sul Paese o sulla sua Nazionale».

Il metodo Gattuso: entusiasmo e leggerezza negli allenamenti

Parlando del gruppo azzurro, Gattuso ha spiegato il suo approccio:

«Dal primo giorno con la Federazione ho avuto chiaro in mente il percorso da seguire. Non so se sia quello giusto, ma ho puntato tutto sull’entusiasmo, sul sorriso e sul far allenare i ragazzi senza appesantirli. Dopo una settimana vedo un ambiente positivo, ma ora contano i risultati: dobbiamo raccogliere ciò che stiamo seminando».

Attenzione alle transizioni e gestione della palla

Analizzando la partita di domani, il CT ha ribadito le insidie:

«Israele ha giocatori brevilinei, rapidi e tecnici: dobbiamo stare attenti a non concedere campo quando perdiamo palla. La chiave sarà gestire bene le transizioni».

Panchina decisiva: «Il 45% della squadra può cambiare la partita»

Gattuso ha valorizzato anche chi entra a gara in corso:

«Il calcio moderno si gioca in 15-16. Contro l’Estonia Cambiaso e Raspadori hanno dato freschezza e vivacità. Quando puoi cambiare il 45% della squadra, hai un vantaggio enorme. Per fortuna anche noi abbiamo giocatori di qualità in panchina».

Coppia d’attacco e continuità di rendimento

Sulla possibile intesa tra Ken e Retegui:

«Sono due attaccanti che lavorano bene insieme, danno profondità e sanno rendersi pericolosi. Ma domani ci aspetta una gara diversa da quella con l’Estonia».

Infine, Gattuso ha parlato di come mantenere acceso l’entusiasmo della squadra nei prossimi mesi ricchi di big match:

«Solo con le prestazioni e con la continuità. Voglio una squadra viva, con furore agonistico e spirito di sacrificio. È questa la strada per tenere accesa la scintilla».


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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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