"La Discepola. Teodora la Santa di Calabria". Spettacolo teatrale.
TEODORA, LA SANTA DI CALABRIA CHIUDE AD AIELLO CALABRO IL SUO TOUR 2025
Il Medioevo calabrese torna ad affascinare il pubblico, da Reggio Calabria al Pollino.
Teodora, la santa di Calabria, ha concluso il suo tour lo scorso 22 dicembre presso il Teatro Comunale di Aiello Calabro e la sua storia, da Reggio Calabria a Rossano, è tornata nel luogo dove è nata la sua prima produzione, per chiudere un cerchio. Proprio alle porte del Natale, la Compagnia Teatrale BA17 ha omaggiato così il luogo in cui il progetto aveva preso vita. “LA DISCEPOLA. TEODORA LA SANTA DI CALABRIA” ha attraversato le città tra il nord ed il sud della Calabria, in un anno di vita ha silenziosamente attraversato il cuore del pubblico che ha richiesto di conoscere la storia di questa singolare donna del Medioevo che scelse la via dello Spirito per vivere fino in fondo la sua vita. L’opera, scritta e diretta da Angelica Artemisia Pedatella, porta in scena il mistero di un mondo bizantino che oggi più che mai va scoperto e conosciuto. La vicenda di Nilo e di Teodora affascina per le sfumature non solo storiche ma anche umane. Proveniente da una vita scapestrata, Nilo di Rossano incontra la bella e buona Teodora, di poco più grande di lui, già decisa a dedicarsi a Dio e pian piano si lascia catturare dalla poesia della vita monastica. Nel cuore del X secolo i saraceni attaccano le coste calabresi e la gente più che mai cerca pace. La dolcissima e rivoluzionaria Teodora si dedica alle donne, trasforma i monasteri di eremitaggio in luoghi di accoglienza, istruzione e cultura. La sua forza è tale che già da viva diventa leggenda. Nilo non può fare altro che affidarsi a lei e allora avviene il miracolo. Quasi due secoli prima di Francesco e Chiara d’Assisi, Nilo e Teodora formarono un connubio santo destinato a cambiare la cultura medievale in Italia. Nei panni di Teodora, la stessa Pedatella spiega: «Quando è nato il progetto, non ci aspettavamo che si sarebbe evoluto in questo modo. Il 2025 chiude una prima fase e ci avviamo ad implementare l’opera grazie ad apporti artistici importanti, che sveleremo nel 2026. Ci teniamo a lavorare nel silenzio, poiché è uno dei principi che abbiamo imparato proprio da Nilo e da Teodora». L’attore e archeologo Gianluca Sapio, che interpreta San Nilo, spiega il segreto del fascino che il progetto sta esercitando sul pubblico: «È una Calabria che non si conosceva, quella di Nilo e Teodora, e oggi la gente ha bisogno di riscoprire questa identità, anche grazie a tutta la pubblicità che a livello sia nazionale che internazionale il nostro territorio sta ricevendo». Il progetto fa parte del programma “RINASCIMENTO CALABRESE” che sviluppa storie identitarie della Calabria. «Un progetto importante in cui crediamo – spiega la vicepresidente della Compagnia Teatrale, Silvana Esposito. – Abbiamo una modalità di lavoro unica, noi tendiamo a creare una comunità di artisti che sviluppa un lavoro di ricerca, di costruzione di una relazione con il territorio, con il pubblico e con la storia. Le nostre opere non sono soltanto teatro, affondano davvero nella vita. Ogni opera ci fa riflettere, comunque, ci insegna qualcosa e questo qualcosa lo condividiamo con il pubblico». Eleganti e leggere le figure di Raphael Burgo e Giada Guzzo, danzatori e coreografi che con l’interpretazione contemporanea della coralità bizantina rendono ancora più intrigante la messa in scena. «Volevamo concludere quest’anno – continua la regista Angelica Artemisia Pedatella, – con un’opera intima. In genere il gruppo di lavoro ama uno stile più “eclatante” ma il percorso di crescita che stiamo facendo ci porta a meditare nel silenzio quelli che saranno i passi significativi della compagnia. Non è soltanto lavoro, per noi, ma un vero percorso umano. Stiamo cercando spazi e momenti per condividere questa crescita interiore con il pubblico che ci conosce, ci apprezza, inizia a dialogare con noi nel modo in cui volevamo avvenisse: come persone che si interrogano insieme sui significati della vita. Il teatro ci sta insegnando questo». Nuove repliche sono in arrivo, nella versione che vedrà l’ingresso di nuove collaborazioni artistiche. Il 28 novembre, giorno intitolato alla santa, è iniziata l’ultima parte del tour che ha portato la storia di Nilo e Teodora a toccare le città di Rossano, Reggio Calabria e Aiello Calabro. Un mese di emozioni che apre nuove opportunità e spiragli di narrazione. Il Medioevo calabrese, a lungo messo da parte, torna ad essere protagonista della nuova vita culturale della regione. _
Notizia segnalata da: : Raffaele Guzzo
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