La fine di un'era: è atterrato l'ultimo shuttle
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La fine di un'era: è atterrato l'ultimo shuttle

venerdì 22 luglio, 2011

Il 21 luglio in Florida alle 5 e 57 locali (circa il mezzogiorno italiano) atterra lo Shuttle Atlantis, l'ultima navetta dello Space Transportation System, il trentannale programma spaziale americano che giunge quindi alla sua fine. Questa avventura ha portato l'uomo verso risultati inimmaginabili e ora suscita tanta nostalgia e pone molteplici domande. Perchè è stato interrotto? E' davvero finito un sogno? In che modo proseguirà l'esplorazione dello spazio? [MORE]

Il grande pregio degli Space Shuttle è che sono stati i primi veicoli spaziali con equipaggio ad avere la possibilità di essere riutilizzati per più volte.
Lo stesso Atlantis è stato usato per 33 missioni, secondo solo a Discovery che ne ha compiute 35. Atlantis ha dato anche orgoglio all'Italia portando in orbita il primo astronauta italiano Franco Malerba. E' stata inoltre la prima navicella ad approdare nella stazione spaziale russa Mir nel 1995 e nel 2009 ha eseguito le ultime riparazione sul telescopio spaziale Hubble.
Gli shuttles hanno stabilito un legame duraturo tra la Terra e lo spazio: sono state un sistema di trasporto con la capacità di essere lanciate come un razzo, di orbitare come una navicella spaziale, di atterrare come un aliante e poi rifare tutto da capo.
Erano state progettate per voli spaziali economici e sicuri, per lanci frequenti, forse anche settimanali.
La verità, purtroppo, è lontano da tali obiettivi: a conti fatti si sono rivelati dispendiose e perfino,in alcune situazioni, mortali. In trent' anni di servizio, i due gravi incidenti che hanno coinvolto le navette Columbia e Challenger hanno causato la morte di 14 astronauti. Già nel 2003 la commissione d’inchiesta sull’incidente del Columbia concludeva il suo rapporto con la frase "È nell’interesse del paese rimpiazzare gli Shuttle il prima possibile"
E' stato sopratutto un programma molto costoso: è per questo motivo, che in una situazione così critica per l'economia mondiale, spendere 4 miliardi di dollari l'anno per lo Shuttle è stato ritenuta una scelta poco oculata. Per ogni lancio si spendono circa 500 milioni di dollari in fronte ai 10-20 previsti.
La decisione fu presa dal Presidente degli Stati Uniti George Bush nel 2004. In tale occasione il Presidente chiese alla NASA di sviluppare un nuovo programma spaziale che portasse nuovamente l’uomo sulla Luna .
Lo scorso anno il Presidente Obama ha però annullato tutti i progetti lunari per concentrarsi sulla costruzione di vettori come Ares I e Ares V in grado di portare l’uomo sugli asteroidi e su Marte in quello che è stato definito come "Programma Constellation".
Il trasporto di materiali e di uomini da e verso la Stazione Spaziale Internazionale dovrebbe essere affidato ai vettori russi e alle future compagnie private.
Non possiamo comunque dimenticare che gli Shuttle, a metà strada tra un tir spaziale e una gru, si sono rivelati il mezzo più idoneo per la messa in orbita e la manutenzione di grandi apparecchiature come il telescopio spaziale Hubble, per le riparazioni e gli avanzamenti della stazione orbitante. Per citare uno tra gli avanzatissimi strumenti portati in orbita dagli Shuttle ricordiamo l'Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), un rilevatore di particelle di nuova concezione, progettato per operare come modulo esterno sulla ISS, che ha come obiettivo scandagliare l'universo e le sue origini, cercando antimateria e materia oscura attraverso misure di precisione effettuate sui raggi cosmici.
Il progetto è stato un fallimento o no? I soldi sono stati ben spesi o no? Esistono ancora delle ragioni per esplorare il cosmo? A queste domande è difficile rispondere: fatto sta che gli astronomi tutt'oggi e per parecchi decenni a seguire utilizzeranno i dati dall'Hubble Space Telescope e da tutti gli strumenti portati in orbita dagli shuttle. Inoltre sono innumerevoli i progetti ingegneristici, nati in questo programma, usati oggi in molti apparecchi di uso più o meno comune che saranno ancora sfruttati per molto altro tempo ancora.
C'è dunque amarezza e un pò di ripianti nella foto che riportiamo dove padre e figlio guardano insieme l'arrivo dello Shuttle Atlantis dei pressi del Kennedy Space Center: una foto scattata con le stesse pose che i protagonisti avevano trent'anni fa in un altro foto scattate in occasione del primo lancio dello Shuttle, il 12 aprile del 1981.


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