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La mostra "Divinita' e Miti" apre la notte della cultura, notte piccante di catanzaro

Redazione Calabria
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La mostra "Divinita' e Miti" apre la notte della cultura, notte piccante di catanzaro
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CATANZARO - 8 SET 2011 – Saranno le mostre “La grande Piccola Maestà di Ambrogio Lorenzetti” e “Il soffio della memoria – Michelangelo Maestri” ad aprire ufficialmente la Notte Piccante 2011. Il grande evento espositivo “Divinità e Miti” che vede a Catanzaro per la prima volta sotto Roma uno dei capolavori del maestro del Trecento, Lorenzetti, è stato illustrato questo pomeriggio nei locali del Complesso Monumentale San Giovanni alla presenza di Mario Scalini, [MORE]soprintendente per i Beni artistici delle province di Siena e Grosseto, che ha consentito allo spostamento dell’opera, ospitata proprio a Siena. “Perché fare quest’esposizione proprio a Catanzaro? E perché no? Perché la cultura è italiana, prima di tutto – ha detto lo stesso Scalini -. L’Unità d’Italia è stata prima artistica, poi linguistica.


L’unico modo per capirsi, era l’arte figurativa che contribuito molto di più all’Unità”. E la possibilità di poter ammirare una simile opera anche nel Sud, è oggi possibile grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Catanzaro, che, proprio per garantirne una maggiore visibilità, ha voluto inserirlo nella programmazione della Notte Piccante, la grande festa che per tre giorni popolerà le vie del Centro storico. La prima serata sarà proprio quella dedicata alla cultura: oltre all’esposizione della Piccola Maestà di Lorenzetti, le sale del San Giovanni ospiteranno ben 40 tra guazzi e tempere grasse di Michelangelo Maestri, artista neoclassico che si ispirò alle scoperte negli scavi di Pompei ed Ercolano a lui contemporanee. “Si tratta di un unicum eccezionale – ha spiegato l’allestitore Ferruccio Franzoia -, di opere inedite risalenti al 1770-1780, straordinarie per le dimensioni”.


A fare da padrone di casa e ad illustrare le altre iniziative previste nel corso della “Notte della cultura”, è stato l’assessore alla Cultura e al Turismo Nicola Armignacca: “La realizzazione di questa mostra non è casuale, vuole inaugurare una nuova stagione per il San Giovanni, che deve trovare una sua identità ben definita da ritagliarsi all’interno del grande contenitore delle strutture museali che la Città di Catanzaro ospita. Tra il Museo archeologico provinciale con la sua prestigiosa raccolta numismatica, il Marca e il Museo all’aperto del Parco della Biodiversità Mediterranea che si occupano di arte contemporanea, il Complesso Monumentale ospiterà opere e artisti dell’arte classica e neoclassica. Siamo già al lavoro perché il San Giovanni venga dotato di un proprio nucleo museale permanente”.



La Notte della Cultura entrerà subito nel vivo con il concerto Voice Link del duo Prins Jorge-Colosimo che si svolgerà sempre al Complesso San Giovanni a margine dell’inaugurazione della mostra. Alle 21.30, in piazza Duomo, ci sarà il Concerto lirico sinfonico dell’Orchestra di Ploestj diretta dal maestro Leonardo Quadrini con voci soliste il soprano Fernanda Costa e il tenore Antonio Di Palma. Spazio quindi al teatro delle Scuole civiche con “Infinites” in Villa Margherita alle ore 22.00 e gli interventi “flashmob” che si svolgeranno lungo tutto corso Mazzini. All'incontro di questa mattina hanno partecipato, oltre all'assessore Armignacca, al soprintendente Scalini, all'allestitore Franzoia, Roberta Giuditta in rappresentanza della Cooperativa Atlantide, che presenta il concerto Voice Link, Francesco Panaro, in rappresentanza dell'organizzazione del concerto lirico-sinfonico di Piazza Duomo, e Giovanni Carpanzano e Salvatore Corea per le Scuole civiche di teatro.
LE SCHEDE DELLA MOSTRA “DIVINITA’ E MITI”

“La Piccola Maestà di Ambrogio Lorenzetti”

10 settembre 2011/8 gennaio 2012 Inaugurazione 9 settembre ore 18.00

Fiore all’occhiello di questa Notte Piccante è indubbiamente la mostra “Divinità e miti” che dà il via ufficiale all’edizione 2011 con l’inaugurazione del 9 settembre alle ore 18.00, nei locali del Complesso Monumentale San Giovanni. Le mostre – che potranno essere visitate fino all’8 gennaio 2012 - in realtà saranno due, una dedicata alle opere del pittore neoclassico Michelangelo Lorenzetti, e una dedicata ad un’unica opera, la grande “Piccola Maestà” di un grande artista del Trecento, Ambrogio Lorenzetti. Nato a Siena, probabilmente poco prima del 1300, insieme a suo fratello Pietro, chiude la grande stagione artistica senese del XIV secolo. Le notizie sulla sua vita sono poche e imprecise. Sembra certo che egli fosse il minore dei due e che entrambi appartenessero alla bottega di Duccio di Buoninsegna. Sebbene influenzato dalla pittura senese, Ambrogio, però, si accosta agli stilemi giotteschi. Oggi, l'identità artistica dei due fratelli è molto chiara e la critica tratta con distinzione due personalità che, dal punto di vista pittorico, hanno ben pochi tratti in comune. Altrettanta chiarezza non si può riscontrare nelle nozioni che i contemporanei e gli storici rinascimentali ebbero sui due fratelli, se è vero che Vasari ignora la loro parentela e sembra preferirgli il fratello Pietro, mentre il Ghiberti ne loda capacità, umanità e saggezza, definendolo “altrimenti dotto che nessuno degli altri” e ponendolo al di sopra di Simone Martini. Nel 1347, l'anno prima della morte avvenuta nella terribile peste del '48, Ambrogio viene eletto membro del Consiglio dei Pacieri di Siena, carica che probabilmente gli viene conferita per la sua fama di grande pittore.


La Piccola Maestà, realizzata a tempere e olio su tavola, è conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Siena. Il suo arrivo a Catanzaro è un fatto eccezionale, poiché è la prima volta che questa opera di piccole dimensioni, ma celebrata dalla critica - vero capolavoro per lo splendore dei colori, per la capacità compositiva, l’impostazione prospettiva innovativa – scende sotto Roma.


“Si dà per certo che la Piccola Maestà – spiega Francesca Mencarelli nel catalogo della mostra - sia del tardo periodo dell’attività del pittore; varie sono le datazioni proposte dal 1330 al 1344, data in cui si colloca l’Annunciazione della Pinacoteca Nazionale di Siena, ultima opera datata di Lorenzetti. La stessa anconetta viene posta da Volpe nella seconda parte degli anni Trenta del Trecento, quando in Ambrogio “scompare ogni vivace accentuazione goticizzante in favore, per contro, d’un vasto flusso di emozioni pianamente pittoriche, defilate sul sentimento elegiaco delle quiete Maestà e delle Vergini impigrite e indolenti”11. Previtali avvicina la tavoletta alla Maestà di Sant’Agostino e la pone dopo un soggiorno fiorentino.


Brandi e Carli la collocano dal 1340 al 1344, periodo in cui sia in Ambrogio che in Pietro gli elementi prospettici cominciano ad assumere una parte importante nelle composizioni pittoriche dei due fratelli. Borsook la data tra il 1335 e il 1340, per i rapporti che la composizione presenta con la Maestà di Massa (1335-1337) e per le somiglianza rilevate tra la Santa Dorotea e le figure allegoriche della Sala dei Nove (1338- 1340) nonché fra questo Bambino e quello della Madonna della Loggia (1340)”. “Una delle più interessanti innovazioni di questa piccola tavola – spiega ancora Mencarelli - consiste nella particolare tecnica adottata, grazie alla gli angeli che circondano la Madonna sembrano scomparire nella luce, con un accorgimento che preacorre gli effetti luministici tipici di Beato Angelico. Nella parte superiore del dipinto, rispetto alla policromia del resto della tavola, prevale il fondo oro che dall’alone intorno al gruppo centrale si irradia fino alle vesti angeliche. Si è giunti a dire che ‘nella Piccola Maestà il colorismo senese toccò il grado supremo’”.
 


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Scritto da Redazione Calabria

Giornalista di InfoOggi

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