La Vignetta InfoOggi: "ESAMI RECUPERO DEBITO SCOLASTICO"
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La Vignetta InfoOggi: "ESAMI RECUPERO DEBITO SCOLASTICO"

sabato 28 agosto, 2010

LA VIGNETTA INFOOGGI - Ci risiamo! Per migliaia di studenti italiani scatta l’operazione di recupero del debito scolastico. Nei mesi estivi dovrebbero aver studiato le discipline “ignorate”. Dovrebbero essere capaci di superare gli esamini organizzati con tanto zelo dalle varie scuole. In realtà abbiamo notizia dalle più sperdute province dell’impero che i pargoli ne sanno molto meno di prima.[MORE]

Hanno seguito, si fa per dire, un corso di recupero di circa 10/20 ore stando seduti con le cuffiette in testa a guardare il prof di turno che li implora di levarsi la musica dalle orecchie sennò non capiscono un bel niente. In alternativa è la famiglia stessa che si preoccupa, o non si preoccupa (…tanto che gli frega, sono tutti promossi lo stesso!) di far studiare il rampollo ignorante durante l’estate.

Che dire, “non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi!”. Gli studenti in debito arrivano agli esami scritti senza penne, senza fogli, senza vocabolari, senza calcolatrici, senza squadrette. Arrivano privi di qualunque cognizione inerente alla materie in questione. Ma il cerimoniale prevede che il successo scolastico sia garantito a tutti e quindi: tutti promossi! E l’ignoranza galoppa!

Auspichiamo un ritorno della meritocrazia, del rispetto delle regole, della cultura. Ma quali regole? Nessuno rispetta più nulla. Assistiamo allo scempio continuo dell’educazione con episodi in classe che fanno rizzare i capelli in testa. Professori insultati, offesi, malmenati. Presidi scatenati contro i professori, a loro dire fannulloni.

Sapete come funziona il procedimento disciplinare? Il Prof rileva l’infrazione sul registro di classe, per esempio “l’allievo Tizio insulta la compagna di banco con epiteti irripetibili (“troia”, “puttana”, giusto per capirci) durante la lezione di Storia e, dopo essere stato richiamato più volte, prende a pugni la cattedra, dà tre calci alla porta, rompendola, e poi scappa fuori. Si invocano provvedimenti disciplinari.”

A quel punto il Dirigente o un preposto avvia la procedura di disciplina con un avviso scritto allo studente ed alla famiglia affinché possano predisporre le controdeduzioni. La parola del docente non basta più, anzi, è del tutto inutile e controproducente.

Quindi viene convocato il consiglio di classe che si riunisce per decidere.

Ovviamente le controdeduzioni racconteranno, citando vari testimoni, che l’insegnante ha capito male e che è stato proprio lui a scatenare l’ira del povero ragazzo che ha già una difficile situazione in famiglia. Gli studenti testimoni, che non hanno idea dei minimi etici necessari alla convivenza civile, che non hanno nulla da perdere, che alcune volte fanno parte del “branco”, accuseranno senza alcuna remora l’insegnante il quale, intanto, aggredito dal Preside e dai colleghi inferociti per la riunione aggiuntiva, si sarà pentito amaramente di aver scritto la “nota”.

Nel frattempo sono passate almeno quattro settimane. Il tutto finisce di solito nel nulla più assoluto nel senso che il giovane non era colpevole o viene emesso un provvedimento simbolico educativo del tipo “pulire il corridoio per un settimana”. Cosa che puntualmente non avviene.

E poi si parla di emergenza educativa! Certo che siamo all’emergenza! Con questa procedura non può che essere così. Può darsi che sia giunta l’ora di somministrare qualche “calcio in culo” in più e magari chi proprio non ha voglia di studiare potrebbe essere avviato ai lavori socialmente utili o nelle cave, nelle miniere, all’apprendistato, dal falegname o dal meccanico. Oppure le famiglie potrebbero pagare le spese per le riunioni aggiuntive e per le pulizie della scuola.

Tuttavia dobbiamo riconoscere che il mondo degli adulti non è che dia un mirabolante esempio di rispetto delle regole. Basta leggere i giornali. Cricche, appalti truccati, cocaina, cliniche private, “zoccole” pagate a peso d’oro e ricercatori costretti all’elemosina.

E poi “Er Trota” insegna. Tre volte bocciato agli esami di stato. 12000 euro al mese nell’Osservatorio sulle Fiere Lombarde. Ora consigliere regionale. La democrazia è bella specie se usata bene.

Vuoi vedere che, alla fine, ha ragione quello studente che l’altra volta esclamò: “A Proessò, me dici a che kazzo serve sto studio?”.


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https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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