M5S, Di Maio: "In Sicilia è referendum"
Politica Lazio

M5S, Di Maio: "In Sicilia è referendum"

martedì 12 settembre, 2017

 ROMA, 12 SETTEMBRE – “Un referendum”, così Luigi Di Maio ha dichiarato di vedere le prossime elezioni regionali in Sicilia del 5 novembre. Per il vicepresidente della Camera pentastellato, “più che un test nazionale, il voto del 5 novembre sarà una consultazione referendaria, per votare contro chi ha usato la Sicilia come un bancomat, o per votare noi”.[MORE]

Le ripercussioni a livello nazionale di quello che sarà il risultato nella tornata elettorale sull’isola, ad ogni modo, non possono essere ignorate. Ed è lo stesso Di Maio ad ammetterlo, sottolineando come proprio nel 2012 l’ampio consenso raccolto in Sicilia dal MoVimento consentì a quest’ultimo di incrementare il proprio peso politico in tutta la penisola, arrivando ad assestarsi come “prima forza politica alle elezioni 2013”.

Sempre restando in tema elezioni nazionali, Di Maio ha parlato di una sua possibile nomina come candidato premier del MoVimento: “Se i nostri iscritti vorranno individuare me, io ci sarò.” Il vicepresidente ha poi ricordato che “nelle prossime settimane si terranno le votazioni, e tra il 22 e il 24 settembre sarà proclamato il nome”.

Quanto alla possibile squadra di governo, se ne parlerà solo dopo. Per Di Maio, farlo prima sarebbe come “fare il fantacalcio”.

Il pentastellato si è poi detto “contento” del fatto che Minniti abbia “seguito il Movimento 5 Stelle sul tema delle ONG”, alludendo all’approvazione della disciplina che regola le operazioni di soccorso in mare, ma ha chiuso radicalmente la porta ad una possibile riconferma dell’attuale ministro dell’Interno in un governo a 5 stelle: “A parte che ha fatto più di due mandati, sul tema dell’immigrazione credo che l’Italia non si sia fatta rispettare”.

E proprio sulla questione migranti, che sembrerebbe aver diviso il MoVimento data la diversità di vedute tra lui e Fico, Di Maio ha parlato di una vera e propria strumentalizzazione da parte della stampa e delle altre forze politiche, sottolineando come ci sia differenza tra "chiudere alle imbarcazioni che non rispettano le regole" e fermare i flussi "facendo patti con i criminali".

In chiusura, alla domanda su quale futuro voglia per l'Italia, il possibile candidato premier ha risposto parlando di "una Smart Nation, che guardi alle esperienze del nord Europa sopratutto per il settore degli investimenti".

Paolo Fernandes

Foto: infooggi.it


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