Minori detenuti in aumento e suicidi da record: il lato oscuro delle carceri italiane


Carceri italiane, spazi sempre più ristretti: record di minori detenuti e allarme suicidi
ROMA – Il sistema carcerario italiano è in piena emergenza. Gli ultimi dati dell'Osservatorio Antigone rivelano una situazione allarmante: sovraffollamento cronico, incremento del disagio mentale e numeri record di detenuti minorenni. Il XXI Rapporto, intitolato Senza Respiro, dipinge un quadro drammatico: “I detenuti sono senza respiro. Gli operatori sono senza respiro. Mai come oggi il sistema penitenziario vive una crisi così profonda”.
Minori in carcere: +54% in due anni
A preoccupare è soprattutto l'aumento dei minori detenuti. Al 30 aprile 2025 sono 611 i giovani reclusi negli Istituti Penali per Minorenni (IPM), di cui 27 ragazze. Un incremento del 54% rispetto ai 381 presenti a fine 2022. Crescita attenuata solo grazie al Decreto Caivano, che ha facilitato il trasferimento degli over 18 nelle carceri per adulti: 189 trasferimenti nel 2024, +80% rispetto ai 105 del 2022, spezzando spesso il percorso educativo dei ragazzi coinvolti.
Sovraffollamento oltre il 130%
Le carceri italiane ospitano 62.445 persone, a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti. Tuttavia, tra inagibilità e lavori in corso, i posti realmente disponibili sono circa 46.780, facendo schizzare il tasso di sovraffollamento al 133%. In 58 istituti si supera il 150%, e in trenta strutture non vengono rispettati i tre metri quadrati di spazio minimo per detenuto.
Carenza di educatori: uno ogni 64 detenuti.
La situazione del personale educativo è altrettanto critica. Secondo i dati aggiornati a maggio 2025, risultano in servizio 963 educatori rispetto ai 1.040 previsti, con una media di 64,8 detenuti per educatore. Nonostante l'ingresso di 234 nuovi funzionari nel 2024, i numeri sono peggiorati rispetto all’anno precedente, complice l’alto tasso di pensionamenti e dimissioni.
Salute mentale sotto pressione.
La salute mentale nelle carceri italiane è un’emergenza crescente. Il 44,25% dei detenuti fa uso di sedativi o ipnotici, mentre il 20,4% assume stabilizzanti dell’umore, antipsicotici o antidepressivi. Negli istituti minorili l’uso di psicofarmaci è ancora più diffuso, con incrementi vertiginosi della spesa pro capite: a Torino +64% in due anni, a Nisida +352% in tre anni, a Pontremoli oltre il 1.000%..
Il rapporto di Antigone racconta di intere sezioni di minorenni sedati durante le ore scolastiche: “Abbiamo visitato strutture dove i ragazzi dormivano durante le attività formative”.
Detenuti stranieri: oltre il 30% della popolazione carceraria.
Al 30 aprile 2025, 19.740 persone detenute sono di origine straniera, pari al 31,6% del totale. Marocco (21,9%), Romania (10,9%) e Tunisia (10,9%) rappresentano le comunità più numerose. Un dato stabile rispetto agli anni precedenti, ma in leggera diminuzione rispetto ai picchi registrati tra il 2004 e il 2007.
Suicidi in carcere: record storico.
Il fenomeno dei suicidi è in costante crescita. Nel 2024 sono stati 91 i casi di suicidio nelle carceri italiane, il dato più alto mai registrato, superando il precedente record del 2022. Nei primi cinque mesi del 2025 si contano già 33 casi. A livello europeo, mentre il tasso di suicidi nella popolazione generale italiana è tra i più bassi (0,59 per 10.000 abitanti), quello carcerario è oltre il doppio della media europea: 15 suicidi ogni 10.000 detenuti contro una media di 7,2.
Madri detenute con i figli: solo 11 bambini in carcere
Al 30 aprile 2025, 11 bambini vivono in carcere con le loro madri, di cui nove straniere. Una cifra in netto calo rispetto al passato. I piccoli sono ospitati principalmente negli Istituti a Custodia Attenuata per Madri (ICAM) di Milano, Venezia e Torino, e nei carceri di Rebibbia e Perugia. L’ICAM di Lauro, tradizionalmente il più affollato, è attualmente inattivo e potrebbe essere riconvertito in una REMS (Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza).
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