Moody's butta nella 'spazzatura' i titoli di stato portoghesi
Economia

Moody's butta nella 'spazzatura' i titoli di stato portoghesi

mercoledì 6 luglio, 2011

Lisbona, 6 luglio 2011- E’ di ieri sera la decisione di Moody's di declassare il rating del Portogallo di quattro gradini dalla “Baa1″ (equivalente alla BBB+) alla “Ba2″ (BB), livello junk bond o spazzatura. Le motivazioni di tale decisione sta nella convinzione, dell’agenzia di rating, che il Portogallo rischia di vivere la stessa situazione della Grecia, non riuscendo più ad accedere al mercato dei capitali a tassi sostenibile a partire dalla seconda metà del 2013.[MORE]

In particolare, secondo Moody’s “Non riusciranno a centrare il target del deficit/Pil al 3% nel 2013 dal 9,1% dello scorso anno. I tagli alla spesa pubblica sono irrealizzabili per sanità, finanza locale ed enti pubblici”.
Se così fosse, anche il Portogallo, come la Grecia, sarà costretto a chiedere aiuto agli altri partner europei, con tutto ciò che comporta.


Dopo questo ennesimo giudizio, dura la presa di posizione della Commissione europea che, attraverso il suo portavoce Amadeu Altafaj ha affermato: “E' un episodio spiacevole che solleva ancora una volta il tema dell'appropriatezza dei comportamenti delle agenzie di rating".


Dura presa di posizione della Commissione europea nei confronti delle agenzie di rating. Bruxelles ha infatti espresso forte disappunto all'indomani della scelta di Moody's di declassare il debito del Portogallo a 'spazzatura', definendo la tempistica del downgrade discutibile e basata su scenari ipotetici”. Aggiungendo anche che: "La tempistica della decisione di Moody's non solo è discutibile, ma è anche basata su scenari assolutamente ipotetici che non sono il linea con lo stato dei fatti".


Sulla stessa linea di pensiero, il presidente della Commissione europea Barroso, il quale ha preannunciato l’intenzione di procedere verso una stretta nella regolamentazione delle agenzie di rating. Lo stesso ha evidenziato che, non esistendo una simile agenzia in Europa, questo favorisce lo squilibrio e alimenta le distorsioni sui mercati.


In conseguenza di tutto ciò, il rendimento dei titoli decennali portoghesi ha fatto registrare il valore record di oltre 50 punti base al 12,511% (10,755% martedì sera) portando il differenziale con il Bund tedesco a oltre 950 punti base. Nuovo record anche per il rischio misurato dai credit-default swaps (cds, sono una forma di assicurazione contro il rischio di default di un emittente; maggiore è la probabilità che l’emittente non sia in grado di ripagare i propri debiti, più elevato è il premio (spread) richiesto) del Portogallo saliti al picco di 850 punti. In corsa anche il tasso dei titoli biennali, in rialzo di 224 punti base al 15,19%.


Inoltre, essendo le sorti dei Paesi europei sostanzialmente concatenati, la paura di un rischio di contagio si è fatta sentire anche sui titoli di Stato degli altri paesi europei più indebitati, in particolare Italia e Spagna. In particolare, il rendimento dei Btp italiani decennali è arrivato a superare il 5% e lo spread con il Bund è aumentato di 10 punti base a 208 ( non lontano dal record di 223 punti base toccato lo scorso 27 giugno).


In pratica ciò ha mandato in fibrillazione le principali borse mondiali. Forse è meglio seguire l’opinione di Angela Merkel , la quale ha invitato a non fare “troppo affidamento sulle loro valutazioni e a fare appello all’indipendenza di giudizio delle istituzioni internazionali, Ue, Bce e Fmi, impegnate da oltre un anno nel salvataggio dell’euro”.

Gli animi sono così accesi che, probabilmente, lentamente si sta arrivando all'auspicabile fine di questo oligopolio.

Rosy Merola
 


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