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Mucca clonata: il "no" degli italiani

Caterina Gatti
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Mucca clonata: il "no" degli italiani
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Buenos Aires, 13 giugno - Oltre ai risultati del referendum, gli italiani dicono no anche a Rosita, la prima mucca clonata argentina che produce latte umano. Infatti, sulla base dell’indagine Eurobarometro effettuata da Coldiretti emerge che quasi 3 italiani su 4 non sostituirebbero il latte materno con quello della mucca clonata dagli scienziati del Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria.[MORE]

Eppure la mucca Rosita, nata lo scorso 6 aprile in Argentina, sarà in grado di produrre latte materno grazie ad alcuni geni umani inseriti nel proprio Dna. La giovenca già alla nascita pesava 45 kg, circa il doppio di quanto pesa una mucca normale della sua razza. Il motivo è che è una mucca transgenica, nata con due geni particolari: nel suo DNA hanno inserito due geni umani, quello responsabile della produzione di lattoferrina (proteina che svolge un ruolo nella crescita dei denti e nella maturazione delle cellule intestinali oltre ad attività antimicrobica, antivirale e fungicida) e quello responsabile della produzione di lisozima (un enzima che funge da antibatterico). La lattoferrina - spiegano all'INTA - è presente in tutti i mammiferi ma è specifica per ogni specie: quella bovina non può dunque svolgere la propria funzione, se a bere il latte è un essere umano. Il lisozima è invece praticamente assente nel latte bovino, mentre ve n'è un'alta concentrazione in quello umano.

Per Germán Kaiser del Grupo de Biotecnología de la Reproducción dell'INTA, «i geni umani sono stati inseriti nel DNA della giovenca, per cui possiamo sperare che siano presenti anche nelle sue ovaie», il che permetterebbe di dare vita a nuove generazioni di mucche in grado di fornire latte "umano" da destinare ai neonati le cui madri non riescono a produrre latte.

 

Caterina Gatti


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Scritto da Caterina Gatti

Giornalista di InfoOggi

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