Cerca

Nato, operazione “Sentinella Est” (Eastern Sentry): difesa del fianco orientale e focus anti-droni

Nicola Cundò
Condividi:
Nato, operazione “Sentinella Est” (Eastern Sentry): difesa del fianco orientale e focus anti-droni
Notizia in evidenza
Occhio alla notizia
Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Sottotitolo: dopo la violazione dello spazio aereo in Polonia, l’Alleanza rafforza la deterrenza dal Baltico al Mediterraneo e valuta opzioni per gestire le minacce low-cost dei droni. Perché nasce “Sentinella Est”

La nuova missione NATO risponde all’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco del 9-10 settembre, intercettati e in parte abbattuti da Polonia e alleati: è il primo impiego diretto della forza da parte di un Paese NATO dall’inizio della guerra in Ucraina. Obiettivo: chiudere le falle lungo il fianco orientale e dare un segnale chiaro di difesa collettiva.

Cosa prevede l’operazione (in breve)

  • Assetti aerei aggiuntivi (F-16 danesi, Rafale francesi, Eurofighter tedeschi) e una fregata antiaerea, con contributo anche del Regno Unito.
  • Integrazione tra difese aeree e terrestri, con sperimentazione accelerata di sensori e sistemi anti-drone (rilevamento, tracciamento e ingaggio).
  • Postura flessibile e adattiva: rinforzi modulati “quando e dove necessario”, dal Mar Baltico al Mar Nero e al Mediterraneo.

Il messaggio politico e militare

Il Segretario generale Mark Rutte ha definito l’incursione un atto “spericolato e inaccettabile” e ha spiegato che l’Alleanza deve mostrare “determinazione e capacità” nel difendere il proprio territorio. Il SACEUR, generale USA Alexus G. Grynkewich, ha inquadrato “Sentinella Est” come risposta rapida e credibile, con focus sulle minacce a bassa quota.

No-fly zone? Cosa c’è davvero sul tavolo

Nelle ultime ore Varsavia ha introdotto restrizioni al traffico aereo (inclusi droni civili) lungo il confine orientale fino al 9 dicembre, misura interna che crea di fatto una zona ristretta di sicurezza. In ambito NATO, la discussione su ulteriori opzioni procede ma senza annunci formali né consenso su una no-fly zone transfrontaliera.

Perché i droni sono il punto critico

Gli attacchi low-cost mettono sotto pressione sistemi pensati per minacce “tradizionali”. Da qui l’accelerazione su radar a bassa quota, sensori multi-spettro, C-UAS (Counter-UAS) e processi di innovazione rapida guidati dal Comando Alleato per la Trasformazione (ACT).

Cosa vedranno i cittadini nei prossimi giorni

  • Maggiore attività aerea su corridoi di pattugliamento e allerta.
  • Possibili notice temporanei allo spazio aereo in aree sensibili, coordinati con le autorità nazionali.
  • Comunicazioni più rapide tra Paesi alleati per condivisione dati e tracciamento.


Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?

Iscriviti ai nostri canali ufficiali:

Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Esplora la categoria Estero