Savelli, sequestrata Onlus “Piccola Italia”: truffa ai danni dello Stato
Savelli, sequestrata Onlus “Piccola Italia”: truffa da 150mila euro ai danni dello Stato
Fondi pubblici destinati al volontariato usati per scopi diversi. Inchiesta condotta dai Carabinieri di Crotone
SAVELLI (KR) – Una truffa ai danni dello Stato che coinvolge fondi pubblici destinati al sociale. È quanto emerge dall'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone che ha portato al sequestro preventivo dell'associazione onlus di volontariato “Piccola Italia”, con sede operativa a Savelli e attività in altre località della Calabria e in Campania.
Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Crotone, con il supporto del Reparto operativo di Napoli. Le attività hanno riguardato le sedi dell’associazione a Savelli, San Giovanni in Fiore (CS) e Napoli.
Al centro dell’indagine un presunto caso di malversazione a danno dello Stato, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Un soggetto risulta formalmente indagato.
Fondi distratti per 150mila euro
Secondo gli inquirenti, tra il 2018 e il 2025 l’associazione avrebbe ricevuto circa 150mila euro da diversi enti pubblici: dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale, al Ministero del Lavoro, passando per 15 Comuni calabresi, la Regione Calabria, l’Azienda Calabria Verde e il Parco Nazionale della Sila.
Tali risorse erano state destinate a progetti di volontariato, iniziative socio-assistenziali, culturali e turistiche. Tuttavia, le indagini rivelano che i fondi sarebbero stati utilizzati per scopi differenti, con spese non documentate né tracciabili. Inoltre, in diversi casi i servizi previsti dalle convenzioni con gli enti pubblici sarebbero stati solo parzialmente eseguiti o completamente omessi.
Sede e conti sotto sequestro
Il sequestro ha riguardato la sede operativa della onlus, un conto corrente bancario aperto presso la BPER di San Giovanni in Fiore con circa 5.000 euro, nonché documentazione contabile e amministrativa conservata presso vari enti pubblici e una società campana incaricata della formazione.
Tutto il materiale è stato affidato a un amministratore giudiziario e a un custode nominati dalla Procura, che continua a indagare sotto la direzione del procuratore capo Domenico Guarascio.
L’inchiesta accende i riflettori su un settore delicato come quello del volontariato, che si regge sulla fiducia delle istituzioni e dei cittadini. La gestione trasparente dei fondi pubblici resta un punto fondamentale per garantire servizi efficaci e credibilità nel Terzo Settore.
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