Scalea, presidente di seggio indagata per la sparizione di schede elettorali


Scalea, presidente di seggio indagata per la sparizione di due schede elettorali: perquisizioni dei carabinieri
Scalea (CS) – È finita sotto inchiesta la presidente del seggio elettorale numero 7 di Scalea, in provincia di Cosenza, coinvolta in un episodio che ha destato sconcerto tra gli operatori e i cittadini: la sparizione temporanea di due schede elettorali e di un timbro ufficiale.
La Procura della Repubblica di Paola ha aperto un fascicolo d’indagine a carico della donna, contestandole – in via provvisoria – il reato di tentativo di alterazione del voto. Secondo quanto emerge dagli atti, la presidente avrebbe, “mediante atti o omissioni contrari alla legge e segnatamente mediante il trafugamento di schede elettorali non vidimate e l’asportazione del sigillo”, compiuto atti idonei a determinare la nullità dell’elezione o a influenzarne il risultato. Tuttavia, viene precisato che l’evento alterativo non si è verificato per cause a lei non imputabili.
Intervento dei carabinieri a poche ore dalla chiusura del voto
Il caso è esploso nella giornata conclusiva delle operazioni elettorali. Poche ore prima della chiusura ufficiale delle urne, i carabinieri si sono presentati presso il seggio e hanno invitato la presidente ad allontanarsi temporaneamente dall’edificio per consentire ulteriori accertamenti. Successivamente, i militari dell’Arma hanno proceduto con perquisizioni personali e domiciliari.
Fonti vicine all’inchiesta fanno sapere che, al termine delle operazioni, la donna è stata riammessa al proprio incarico e ha ripreso le attività legate alla chiusura del seggio.
Un episodio che scuote la fiducia nel processo elettorale
Il caso ha inevitabilmente attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e degli osservatori locali, riaccendendo il dibattito sulla trasparenza e sicurezza delle operazioni di voto. Le indagini proseguono nel massimo riserbo, mentre la comunità attende chiarimenti ufficiali da parte degli inquirenti.
Le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine ribadiscono il loro impegno a garantire la regolarità del processo democratico, e invitano alla prudenza in attesa della conclusione delle indagini.
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