Sinner batte Djokovic in 4 set e va in finale agli Australian Open. Sarà Medvedev il suo avversario
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Sinner batte Djokovic in 4 set e va in finale agli Australian Open. Sarà Medvedev il suo avversario

venerdì 26 gennaio, 2024

ROMA, 26 GEN. - Serviva l'impresa, e impresa è stata. Jannik Sinner scrive un'altra pagina del tennis azzurro, conquistando la sua prima finale di Slam e diventando il primo italiano a raggiungere quella degli Australian Open: sfiderà il russo Medvedev domenica mattina, per un'impresa che sarebbe davvero storica.

Quarto nel ranking mondiale, ma con il primato ormai sempre più nel mirino (da Melbourne può anche balzare al terzo posto), Jannik di fronte la scorsa note aveva il campione dei campioni, quel Novak Djokovic che sul cemento della Rod Laver Arena non aveva mai fallito. Dieci finali conquistate e altrettante vinte: di fatto da sei anni nel torneo del down under non perdeva (33 vittorie consecutive, ultimo ko il 22 gennaio 2018 quando il serbo venne sconfitto dal coreano Chung negli ottavi di finale).

Serviva il ragazzo altoatesino per interrompere la striscia del serbo, a cui un Sinner in formato monumentale lascia un solo set: finisce 3-1 per l'azzurro dopo 3 ore e 22 minuti di gioco un match che ne poteva durare anche due per come si era messo in avvio, con Jannik partito a razzo e i primi due chiusi 6-1 6-2. Poi il terzo ceduto al tie break 6-7, con un match point annullato che facendosi annullare un matchpoint all'annichilito Djokovic.

Sinner non vacilla, stavolta tiene anche alla distanza, e al quarto, senza concedere nemmeno un break all'avversario, mette giù la palla del 6-3 e elimina il n.1. E domenica avrà di fronte il russo Daniil Medvedev che in rimonta ha battuto al 5/o set (dopo essere stato sotto 2-0) il tedesco Alexander Zverev. Medvedev ha ammesso si essersi sentito "un po' perso e nel terzo set mi sono detto 'voglio almeno essere orgoglioso di me stesso se perdo, lottare su ogni punto' ". Medvedev, per la terza volta in finale a Melbourne, proverà a vincere un secondo titolo del Grande Slam dopo gli US Open 2021.

"Buongiorno Italia - sorride il campione, ormai da tutti celebrato tra i tennisti più forti in circolazione - Dicono che questo sia il torneo della felicità, beh io sono felice di questo risultato e ora mi giocherò la finale con il sorriso". "E' stata una partita durissima, la sconfitta di Wimbledon però mi ha insegnato come battere Djokovic. Qui ho iniziato benissimo nei primi due set - ha aggiunto -, Nole ha sbagliato tanto. Ho sbagliato un match point nel 3/o, ma volevo essere pronto per il set successivo. Ho iniziato alla grande e non vedevo l'ora di giocare questa partita. Ora sono più tranquillo e domenica giocherò la finale con il sorriso". Djokovic ha potuto solo complimentarsi con l'avversario: "Finale meritata, ha fatto tutto meglio lui, mi ha dominato - ammette Nole - mi ha scioccato, ho giocato credo la peggior partita in uno slam".

Il primo appuntamento con la storia è all'alba italiana e Sinner non lo fallisce: la finale inedita di Slam è un obiettivo che stavolta vuole portare a casa, nonostante un Djokovic che di Melbourne è il re assoluto. Il match per Sinner parte in discesa, anche troppo considerando il rivale: nel primo set, con il serbo in ritardo co le gambe, l'azzurro conquista due set point e chiude 6-1 in 35'. Djokovic perde il primo set nelle undici semifinali giocate sul cemento australiano.

Sinner domina anche il secondo con con due break e zero palle break concesse all'avversario. Djokovic non riesce a fare Djokovic, con 29 errori in due set in cui ha vinto solo 3 games. Nel terzo set la sfida si riapre grazie a Djokovic meno falloso e Sinner tornato sulla terra, dopo l'avvio da marziano: si arriva al tie break, il serbo si aggrappa al match, salva la palla match dell'azzurro sul 6-5 e va a chiudere 8-6. Si va al quarto, tra gli applausi del Melbourne Park, felice di poter godere ancora dello show. L'azzurro si dimostra più forte, passa dal 40-0 al break. Finisce 6-1 6-2 6-7 6-3 ed è la prima finale Slam per Sinner. Tra l'azzurro e l'ambito trofeo c'è lo scoglio Medvedev, che proprio nel magico finale di stagione Jannik ha sconfitto tre volte sfatando il tabù russo, tra le vittorie quella che è valsa la qualificazione alla finale delle Atp di Torino. In Australia è già storia.

Pietrangeli: 'Sinner è l'uomo da battere'

"Sinner è un fenomeno, è l'uomo nuovo, il 'giovanotto' da battere e per un po' di tempo sarà così. Se continua come sta facendo ora, per gli altri saranno cavoli amari". Anche Nicola Pietrangeli, unico tennista italiano ad avere vinto due tornei del Grande Slam e primatista mondiale di incontri disputati e vinti in Coppa Davis, si è entusiasmato per la vittoria di Jannik Sinner su Novak Djokovic e Melbourne, "che in realtà mi aspettavo, visto che avevo scommesso una bibita che Sinner avrebbe vinto".

"Però mi ha impressionato la sua sicurezza - continua al telefono con l'Ansa - la sua presenza in campo, sembra che uno che vince da 50 anni ogni partita. Io avercela con lui? E' una stupidaggine. Dico che invece Jannik è proprio forte, già ora al livello dei primi due-tre del mondo. Lo ripeto, diventerà l'uomo da battere: per me è superman e contro di lui ce ne sarà per pochi". Ma a Pietrangeli preme sottolineare anche un altro concetto

"L'italiano più che uno sportivo è un tifoso - spiega - invece bisogna dire che se anche Sinner dovesse perdere la finale, mi auguro di no ma potrebbe anche succedere, avrà comunque cominciato alla grande il 2024. In un torneo come questo, come l'Australian Open in quell'impianto impressionante e sempre pieno di gente, è bello arrivare anche secondi. Nello sport, come nella vita, può accadere anche di perdere, anche se nel caso di Sinner credo che di sconfitte ce ne saranno poche". "In ogni caso -. conclude Pietrangeli - il difficile per lui comincerà adesso, perché diventando l'uomo da battere, e io credo proprio che sarà così, si sentirà obbligato a vincere sempre e tutti gli avversari si impegneranno ancora di più contro di lui. Ma credo che Sinner potrà gestire la pressione, per come è fatto lui, e non è un caso che tutti gli vogliano bene".


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