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'Sistema Sesto', per i pm tangente da 1,4 milioni di euro a Penati

Rosy Merola
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'Sistema Sesto', per i pm  tangente da 1,4 milioni di euro a Penati
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MILANO, 13 DICEMBRE 2011- Per i pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, che stanno indagato sul caso delle presunte tangenti a Sesto, Filippo Penati, avrebbe percepito circa 1,4 milioni di euro per finanziare la sua campagna elettorale. A portare gl'inquirenti ad ipotizzare ciò, un documento trovato mesi fa nel pc sequestrato all'architetto, Renato Sarno, anche lui indagato. [MORE]

In realtà, al'inizio, gl'inquirenti avevano proceduto al sequestro seguendo la pista secondo cui una caparra immobiliare camuffava, in realtà, un finanziamento illecito del gruppo Gavio-Binasco a Penati. Dal foglio Excel sequestrato, viene fuori che Sarno lo utilizzava per segnare una sorta di contabilità parallela (dal lui stesso definita "black"), dei soldi movimentati nel periodo 2008-2009, registrati come consulenze sovrafatturategli dalla Sina (almeno per 485mila euro riconducibili alla Sina, a cui si aggiunge quanto scritto da Sarno in fondo "tramite Renato 1.398.000 euro"), società del gruppo Gavio-Binasco.

In pratica, il suddetto giro di denaro avrebbe dovuto permettere a Di Caterina di rientrare di parte dei soldi versati, secondo quanto da lui sotenuto, per anni all’ex sindaco di Sesto San Giovanni e presidente della Provincia di Milano. Attraverso la falsa caparra: l’amministratore delegato del gruppo Gavio, Bruno Binasco, pur non avendo alcun rapporto con Di Caterina, nel 2008 gli aveva fatto avere 2 milioni di euro mediante un assegno con l'aiuto, appunto, dell’architetto Sarno.

Sempre nello stesso foglio, Sarno indica ad indirizzo del portavoce, Massimo Di Marco, e della segretaria di Penati, Claudia Cugoli, gli importi in contanti, corrispettivamente, di circa 50.000 e 40.000 euro. A causa di ciò, oggi risultano anche essi tra i perquisiti e indagati per l’ipotesi di ricettazione, appunto, di quei soldi da Sarno.

Comunque sia, a quanto si è appreso, non si indaga più soltanto sulla controversa vendita nel 2005 del 15% della Milano-Serravalle dal gruppo Gavio alla Provincia di Milano, ma anche su possibili "corruzioni di incaricati di pubblico servizio" nel 2008-2009 nella gestione ordinaria degli appalti della società e delle due sue controllate "Autostrada Pedemontana Lombarda spa" (al 68%) e "Tem spa-Tangenziali Esterne di Milano" (32%).

Tutto ciò fa pensare che, le indagini sul cosiddetto 'Sistema Sesto', riserveranno  ancora altre sorprese.

(Fonti: Ansa, Corriere della Sera)

Rosy Merola


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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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