Tentazione, peccato e conversione
Parola e Fede

Tentazione, peccato e conversione

domenica 29 luglio, 2012

Oggi rispondiamo alle domande di Maya e Leonardo.

D. Sono della Germania e vivo in Italia, a Milano, da 7 anni. Vorrei sapere dove inizia il peccato? Dove inizia la conversione? Mi sono sempre posta queste domande. Ho notato nei vostri articoli - e da un po’ che vi seguo - che siete semplici. Grazie per la risposta Maya.

R. Si parla di peccato mortale quando vi sono questi tre elementi: la piena avvertenza, il deliberato consenso e la materia grave. Cerco di spiegare questi termini con un esempio. “Non giudicare” è un comando divino, esattamente l’ottavo comandamento, che mi proibisce di dire “falsa testimonianza”. Pur sapendo che è peccato (dunque ho la piena avvertenza, cioè la conoscenza di questo comandamento), delibero ugualmente di disobbedire alla volontà divina (deliberato consenso), compiendo peccato nei confronti di Dio, a cui disobbedisco, e verso prossimo, verso il quale reco danno alla sua persona, alla sua immagine e alla sua credibilità (la materia grave è nel trasgredire la legge divina).[MORE]

La conversione, invece, è vita nei comandamenti e si rafforza soprattutto nella perseveranza in tutto ciò che la vita cristiana richiede. L’inizio della conversione è determinato dalla volontà di una persona che, nel proposito fermo di vivere la fede in modo autentico, chiede perdono dei suoi peccati confessandosi, s’impegna a pregare ogni giorno, partecipa con amore alla Santa Messa domenicale, si ciba dell’eucaristia, ama i propri genitori, rispetta il prossimo, fugge qualunque situazione di peccato e si impegna alla carità verso il prossimo.

D.Leggo qua e la - Gesù disse: se pensi di volere una donna hai già commesso peccato in cuor tuo. I pensieri sono peccato? Vi chiedo una chiarezza. Leonardo da Napoli.

R. I pensieri, di per sé, non sono peccato, ma qualunque peccato si nutre dei pensieri. Mi spiego meglio. La seduzione, che è opera del demonio, agisce, ogni giorno, come uno che bussa alla porta della nostra mente. Noi possiamo assecondarla, aprendo la porta, ma con il rischio di inquinare tutta la nostra vita. Si può anche dire un “no” fermo, preservando così l’anima da ogni impudicizia e da ogni cosa peccaminosa. Il pensiero è come l’anticamera dei nostri sentimenti e delle nostre azioni. Un pensiero santo suscita sentimenti e azioni sante. Un pensiero cattivo, assecondato nella nostra mente, crea sentimenti impuri, di concupiscenza e deforma lo stato dell’anima e dello spirito. Gesù esorta a pregare perchè si possano governare i pensieri: “Pregate per non cadere nella tentazione”. La preghiera, intensa, costante, dona la capacità di mettere, ogni giorno nel nostro cuore, i sentimenti di Cristo. Ma dona anche la forza di avvertire e allontanare ogni pensiero cattivo che vorrebbe sedurci al male e deprezzare tutta la nostra vita spirituale.
Un uomo che non governa i propri pensieri sarà sempre un uomo governato da essi.

 

Don Alessandro Carioti
Docente di Teologia Fondamentale nell’Istituto Pio XI di Reggio Calabria


Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]. Si cercherà di fornire a tutti una risposta.


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