

Università di Catanzaro, 32 indagati per illeciti nei laboratori con cavie: chiusa l’inchiesta “Grecale”
Catanzaro, 24 maggio 2025 – Si chiude una delle inchieste più delicate degli ultimi anni nel panorama accademico italiano. Sono 32 le persone per cui la Procura di Catanzaro ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito dell’indagine “Grecale”, che ha portato alla luce presunte gravi irregolarità nella gestione dei laboratori con animali vivi (stabulari) dell’Università Magna Graecia di Catanzaro (Umg).
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si tratterebbe di un vero e proprio sistema organizzato, una associazione per delinquere interna all’Ateneo, con ramificazioni che coinvolgerebbero non solo docenti e ricercatori, ma anche veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catanzaro e membri dell’Organismo preposto al benessere degli animali (Opba).
Tra gli indagati anche l’ex rettore De Sarro
Nell’elenco dei nomi figura anche Giovambattista De Sarro, ex rettore dell’Università, insieme a Domenico Britti, attuale presidente dell’Opba. Le ipotesi di reato sono pesanti: maltrattamento e uccisione di animali, corruzione, falso ideologico, falsa testimonianza al pubblico ministero.
Secondo l’accusa, le irregolarità riguarderebbero la gestione degli stabulari universitari, dove sarebbero avvenute sperimentazioni su cavie senza il rispetto dei protocolli previsti dalla legge, in violazione delle normative nazionali e comunitarie sul benessere animale.
Una comunità accademica scossa
La notizia ha suscitato grande scalpore non solo all’interno della comunità universitaria calabrese, ma anche a livello nazionale. Sedici enti – tra cui lo stesso Ateneo, il Ministero della Salute e 14 associazioni ambientaliste – sono state riconosciute come parti offese e potrebbero costituirsi parte civile nel futuro processo.
La vicenda getta un’ombra pesante sul mondo accademico e apre un dibattito più ampio sul tema dell’etica nella sperimentazione animale, della trasparenza nelle università pubbliche e del controllo sugli organismi preposti alla tutela del benessere degli animali utilizzati per scopi scientifici.
Prossimi passi: verso il rinvio a giudizio?
Con la chiusura delle indagini, gli indagati avranno ora la possibilità di presentare memorie difensive o chiedere un interrogatorio. Spetterà poi alla Procura decidere se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio.
La cittadinanza attende sviluppi con attenzione, in un clima in cui si intrecciano indignazione, aspettativa di giustizia e necessità di verità su quanto accaduto dietro le mura dell’Università Magna Graecia.
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