Vigili urbani assenti, Marino non esclude i licenziamenti, Inps pronta a garantire i controlli
Cronaca Lazio

Vigili urbani assenti, Marino non esclude i licenziamenti, Inps pronta a garantire i controlli

sabato 3 gennaio, 2015

ROMA, 3 GENNAIO 2015 -  A seguito della bufera scatenata dal caso delle assenze record dei vigili urbani nella capitale a Capodanno, l'amministrazione comunale di Roma ha aperto un’indagine interna, affidata al vicecomandante dei vigili, per fare chiarezza su quanto accaduto lo scorso 31 dicembre. La Procura, quindi, dovrà attendere gli esiti dell’indagine per poter avviare eventuali procedimenti penali. [MORE]

Intanto, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a RaiNews 24 ha dichiarato di non escludere i licenziamenti:

«Licenziamenti? Non lo escludo. Certamente però in questo momento non posso fare un’affermazione di questo tipo perché bisogna con severità, ma non con astio e risentimento, controllare esattamente quello che è accaduto».

Sicuramente risulta difficile immaginare che si sia trattato di una casualità, ha detto poi Marino:

«Con una percentuale che si avvicina al 90% credo sia difficile immaginare che sia casuale. O c’è un’epidemia di cui le autorità sanitarie italiane non sono ancora a conoscenza, e mi sembra assai improbabile, oppure è stata un protesta organizzata e un’azione negativa nei confronti della città. Credo che questo umili il corpo della Polizia Locale, l’amministrazione e faccia fare una brutta figura alle tante persone che in Campidoglio ogni giorno si impegnano».

Piuttosto il sindaco parla di una protesta selvaggia, di un atto di ritorsione dei vigili contro le politiche del Campidoglio:


«All’inizio del mio mandato abbiamo deciso di riscrivere il contratto dei dipendenti del Comune e, quindi, anche dei vigili urbani in modo che chi lavora di più e migliora la qualità del servizio cittadino guadagna di più e chi lavora di meno guadagna di meno. Questa parola d’ordine probabilmente non è piaciuta ad alcuni mentre è piaciuta ad altri, visto che quando il comandante ha chiamato per la reperibilità molti vigili sono andati al lavoro. Se fossero accertati certificati falsi, io sarei per la sanzione più severa che la legge consente. Questo non lo decide il sindaco, lo decidono le leggi».


Sulla vicenda è intervenuta anche l’Inps che si è detta pronta a garantire i controlli sui dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro per malattia, attualmente affidati alle Asl. Fonti dell’Istituto di previdenza riferiscono: «Noi li faremo con una spesa pari alla metà di quella impiegata dalle strutture sanitarie».
La commissione Affari sociali della Camera sta già analizzando la questione e ha ipotizzato lo spostamento del servizio con una riduzione del costo della metà dai 70 milioni attuali a circa 35 milioni. In questo modo si attuerebbe una procedura uniforme sia per i dipendenti del settore privato, già controllati dall’Inps in caso di malattia, che quelli pubblici, i cui controlli sono, appunto, attualmente in capo alle Asl.

I vigili si difendono

Nel frattempo i vigili difendono le proprie ragioni e annunciano il primo sciopero della categoria nella storia di Roma: "Non siamo né fannulloni, né ladri". La maggior parte degli agenti ha spiegato di non aver fatto lo straordinario "per protesta". In realtà, la protesta dei caschi bianchi era nell’aria già da qualche tempo. Alla base delle tensioni esplose ci sarebbe non solo lo scontro sul salario accessorio, che, in alcuni casi, prevede il taglio di indennità ritenute obsolete, ma anche il piano anti-corruzione voluto dal comandante Clemente che implica la rotazione obbligatoria dei vigili sul territorio.

[foto: newsgo.it]

Antonella Sica
 


Autore
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