Zanonato, invito all'ad della Fiat Marchionne: «Apriamo un tavolo sull'auto»
Economia Lazio

Zanonato, invito all'ad della Fiat Marchionne: «Apriamo un tavolo sull'auto»

giovedì 25 luglio, 2013

ROMA, 25 LUGLIO 2013 – A seguito della sentenza del ricorso che vede contrapposte la Fiat e la Fiom - in cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori – dura è stata la reazione del Lingotto che: «Si riserva di valutare l’interpretazione che ne daranno i giudici di merito, ma la speranza è un intervento del legislatore che regoli in maniera chiara e definitiva i criteri di rappresentatività», a cui fa seguito la minaccia dell’ad Marchionne di bloccare gl’investimenti in Italia, è intervenuto il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato.

«Ho avviato i lavori per la costituzione della Consulta dell'automative e auspico vivamente che la Fiat decida di parteciparvi», si legge in un’intervista rilasciata da Zanonato a 'Il Messaggero', che prosegue: «Fiat è un patrimonio per il Paese. Ora occorre aggredire e risolvere i problemi che interessano la logistica, le procedure autorizzative e quelle doganali, e vari aspetti burocratici che in molti casi ostacolano le strategie di investimento orientate ai mercati globali». [MORE]

In questo modo, il ministro replica all’invito esplicito dello stesso Marchionne che - nella recente visita del Ministro alla ristrutturata fabbrica di Grugliasco – aveva affermato: «Non chiediamo nulla, ma vogliamo essere messi in condizione di lavorare», ha detto più volte l’ad di Fiat e Chrysler aggiungendo altrettanto spesso «siamo legati alla storia di questo paese e qui vogliamo restare, ma non possiamo accettare rischi che mettano a rischio il futuro dell’azienda».

L’esigenza di aprire un tavolo si è fatta più impellente a seguito della citata sentenza che - per il Lingotto -potrebbe cambiare «le relazioni sindacali e le nostre strategie industriali in Italia» e che – dopo il via libera all’investimento di 700 milioni per lo stabilimento Sevel di Atessa, ha portato a dichiarare al Gruppo Fiat che questo «potrebbe essere l’ultimo se non ci sarà chiarezza».

(fotogramma : Il Messaggero)

Rosy Merola

 


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