90 anni di vita: La Capria continua a parlarci con Spiagge d'Autore
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90 anni di vita: La Capria continua a parlarci con Spiagge d'Autore

martedì 27 settembre, 2011

MARTINA FRANCA (TA) 27 settembre 2011 -Nella perla della Valle d’Itria, a Martina Franca, per il festival “Spiagge d’Autore”, ideato da Confcommercio Puglia, DOMANI, martedì 28 lo scrittore e sceneggiatore Raffaele La Capria, insieme alla giornalista Rai Lorenza Foschini, ripercorrerà attraverso i suoi romanzi la sua carriera e i suoi quasi novant’anni di vita.


Di recente, a giugno del 2011, gli è stato assegnato a Trieste il Premio[MORE] Alabarda d’oro alla carriera per la letteratura. Un premio che si aggiunge ai già conquistati Premio Campiello 2001 e Premio Chiara 2002 sempre in onore della sua carriera.

La sua professione di sceneggiatore è nata insieme a Francesco Rosi, a quattro mani hanno dato vita alla sceneggiatura di molti suoi film, tra i quali, non si può fare a meno di citare Le mani sulla città del ’63 e      Uomini contro del ‘70.


Lo definiscono uno scrittore schivo, nato a Napoli, ma vissuto a Roma, La Capria nei suoi romanzi riporta spesso uno sguardo nostalgico della sua città. Ha esordito con il romanzo “Un giorno d'impazienza” nel 1952. Nel 1961 ha vinto il premio Strega con “Ferito a morte”, dove ritrae una Napoli che “ti ferisce a morte o t'addormenta”, per usare una sua espressione, e una generazione seguita con complessi sbalzi temporali lungo l’arco di un decennio, che alla fine si rivela pigra e malinconica.


Si è formato tra Francia, Inghilterra e Stati Uniti, nel 1957 ha frequentato ad Harvard l'International Seminar of Literature.


Ha collaborato alle pagine culturali del quotidiano Corriere della Sera ed è stato direttore della rivista Nuovi Argomenti.
La Capria ha scritto anche di saggistica: come il volume “False partenze” pubblicato da Bompiani nel 1974 e ripubblicato da Mondadori nel 1995, una vera biografia letteraria. Nella parte iniziale vi si raccontano in terza persona le esperienze letterarie e teatrali di Candido tra il '38 e il '48. Il personaggio è una controfigura dell'autore, attraverso la quale egli prende una distanza da sè stesso, una distanza a volte minima, ma necessaria al tono sottilmente ironico del racconto.
 

Mentre al genere moralistico appartiene “La mosca nella bottiglia:elogio del senso comune” (Rizzoli 1996).

 

Dal seicentesco Pentamerone di Basile, alla Napoli contemporanea della Ortese, dei due Rea (Domenico ed Ermanno), di Patroni Griffi e di Elena Croce, alla Napoli di viaggiatori curiosi e inusuali come Comisso e Douglas, La Capria disegna la mappa delle sue letture su questo tema. La cartografia letteraria che si compone in queste pagine è un personale punto di vista della realtà vitale della città.
Lo stile dell’anatra” (Mondadori 2001), deriva direttamente da “La mosca nella bottiglia”, l’opera è una conversazione con un interlocutore immaginario lungo un viale affollato di concetti e sentimenti: un percorso che inizia con la parola “simpatia”, vista come forma di conoscenza per comprendere il mondo e gli altri, e arriva fino all'esplorazione del concetto di bellezza.

Tutti i miei libri- scrive La Capria sul suo sito - sono autobiografici perché per me l'autobiografia è un mezzo di conoscenza e non riguarda dunque soltanto l'avventura intellettuale di un io narcisistico, ma un io che come ho più volte spiegato - "parla di sé parlando d'altro e parla d'altro parlando di sé".

Info www.spiaggedautore.it – 080.521.04.25

Ufficio Stampa
Michela Ventrella
Ines Pierucci
mobile. 349.52.60.370
[email protected]
 

 


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