

Addio a Ernesto Pellegrini, ex presidente dell'Inter: una vita tra passione, impresa e trionfi nerazzurri
È scomparso a 84 anni Ernesto Pellegrini, storico ex presidente dell’Inter, uomo che ha legato il suo nome a una delle epoche più vincenti e iconiche della storia nerazzurra. A dare la notizia è stata la stessa società interista con un comunicato ufficiale: “Ci ha lasciato il Presidente Ernesto Pellegrini. Per undici anni ha guidato l’Inter con saggezza, onore e determinazione, lasciando una impronta indelebile nella storia del nostro Club”.
Pellegrini, nato a Milano il 28 dicembre 1940, ha incarnato il sogno di molti: figlio di contadini, iniziò la sua carriera lavorativa come semplice impiegato per poi fondare, nel 1965, un'azienda di ristorazione collettiva che sarebbe diventata un colosso del settore, dando lavoro a migliaia di persone.
Il sogno nerazzurro nato da bambino
La passione di Pellegrini per l’Inter sbocciò presto. Era il 1954 quando, a soli 14 anni, entrò per la prima volta nello stadio di San Siro, rimanendo folgorato dai colori nerazzurri. "Ero innamorato dei colori nerazzurri - raccontava - orgoglioso. E sognavo: un giorno...". Quel sogno si concretizzò trent'anni dopo: nel 1984, rilevò la società da Ivanoe Fraizzoli, con una semplice ma significativa stretta di mano, diventando il 17° presidente dell'Inter.
Un presidente da record
Durante i suoi undici anni alla guida del club, Pellegrini costruì un’Inter vincente e moderna, capace di coniugare talento e spirito di squadra. Sotto la sua presidenza, i nerazzurri conquistarono:
- Lo Scudetto dei record (1988-1989) con Giovanni Trapattoni in panchina e un trio di fenomeni tedeschi in campo: Lothar Matthäus, Andreas Brehme e Karl-Heinz Rummenigge.
- La Supercoppa Italiana nel 1989, primo trofeo di questa competizione per l'Inter.
- Due Coppe UEFA (1991 e 1994), consacrando la dimensione europea del club.
La sua Inter fu anche quella di grandi bandiere italiane come Walter Zenga, Giuseppe Bergomi, Riccardo Ferri e Nicola Berti, simboli di una squadra capace di lasciare il segno in Italia e in Europa.
Il lascito e l'onore della Hall of Fame
Nel 1995 Pellegrini decise di chiudere il suo ciclo nerazzurro, passando il testimone a Massimo Moratti. Tuttavia, il legame con l’Inter non si è mai spezzato: nel 2020 il club lo ha inserito nella sua prestigiosa Hall of Fame, omaggiandolo con un Premio Speciale per l'immenso contributo dato alla storia interista.
Oltre il calcio: l'uomo e l'imprenditore
Lontano dai riflettori del calcio, Ernesto Pellegrini è sempre stato un imprenditore attento al sociale, dedicando parte della sua fortuna a progetti solidali e filantropici. La sua ascesa, da umili origini al successo imprenditoriale e sportivo, è rimasta un esempio di tenacia e passione, capace di ispirare intere generazioni.
Un vuoto incolmabile per l'Inter e il calcio italiano
Con la sua scomparsa, il calcio italiano e l'Inter perdono non solo un dirigente capace, ma anche un uomo che ha vissuto lo sport con amore autentico, rispetto e visione. Ernesto Pellegrini lascia un'eredità fatta di vittorie, valori e di quel sogno nerazzurro che aveva coltivato fin da ragazzo.
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