Al via, la nuova stagione artistica al Teatro Duse di Bari
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Al via, la nuova stagione artistica al Teatro Duse di Bari

venerdì 10 settembre, 2010

BARI - Sipario aperto per il programma della nuova Stagione 2010- 2011 , presso il Teatro Duse di via Cotugno a Bari. Ad inaugurarla, la Conferenza stampa di ieri, 9 settembre, alla presenza del regista Alfredo Vasco insieme con Paola Martelli, Teodosio Saluzzi e Carlo Formigoni . Sarà quest’ultimo, con il suo “Ruzante” firmato Angelo Beolco, a battezzare il palco per il primo appuntamento in cartellone, del 15 settembre fino a domenica 26. [MORE]Lo spettacolo vedrà Giuseppe Ciciriello, Espedito Chionna, Angelica Schiavone e lo stesso regista alle prese con una storia dove il malessere del disagio della povertà crea l’alibi della prostituzione di una donna insoddisfatta. Il linguaggio Pavan, dell’originale testo di Beolco però, viene questa volta tradotto per il pubblico del Duse in pugliese, in quel dialetto pronunciato a denti stretti nella vena tragico-comica che incalza e si fa attraente quanto verace. Dopo di lui, seguiranno altri eventi. Citarli servirà solo a dare un’idea grossolana del misterioso viaggio tra commedia e tragedia rappresentata, in quell’intercapedine dell’essenza umana fatta di falso, vuoto, rabbia ma anche di divertente comicità. E così, fino a settembre 2011, sarà la volta di “I Love Shakespeare”, regia di Roberto Petruzzelli, de “L’Intruso” di Nico Salatino, “Rita, nebbia e passione” di Giuseppe Lobuono, già in scena ad ottobre. “La Tragedia del dottor Faust” di Wolfgang Goethe, regia di Formigoni al suo secondo spettacolo al Duse, chiuderà l’anno astronomico con “Proscenio per due” della Compagnia Puglia teatro, scritto e ideato da Rino Bizzarro. L’anno nuovo riprende invece con “Casa Shumann” con la regia di Paola Martelli, curatrice per questa stagione del Corso di Recitazione, a sede in via Domenico Cotugno, con l’annesso laboratorio di canto a cura di Daniela Cera. Suo, anche, “Varietà Margherita” previsto in primavera. Di Alfredo Vasco invece, l’ intrigante tema del “Triangolo Siciliano”, gli equivoci del “Due dozzine di rose scarlatte”, i due atti de“La donna cannone” e “Il nonno” , un fuoriprogramma quanto “La portapannere”, di Luigi Angiuli. Cabaret per “E non finisce qui”, in febbraio, per la regia di Lino De Venuto e barlumi di fantasmagoriche paure per la Produzione Codicearte di “Ho detto alzati, e alzati…”, di Vittoria Bellomo. Teodosio Saluzzi con il suo “L’oggetto misterioso” dice di rappresentare quanto di più uomo si può trovare nell’uomo”, lasciando allo spettatore la sorpresa della rivelazione. Tratto dal romanzo “Journal d’une femme de chambre” di Mirbeau, sarà invece il “Diario licenzioso di una cameriera”, regia di Mario Moretti. Slogan della homepage del Duse, che vede questa stagione tratrale a cura della direzione artistica di Mia Fanelli, è proprio “Viva il teatro dove tutto è finto e niente è falso” , una frase del grande Proietti. Lo si legge come richiamo per tutti coloro che nello spazio del buio e nella recitazione passionale dei grandi attori, si ritrovano faccia a faccia con se stessi, alla scoperta della normalità della propria imperfezione e del grande problema della vita, tanto crudele quanto bella.

In foto, un momento della conferenza Stampa con il moderatore Alfredo VASCO 


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