Ama il prossimo tuo...
Parola e Fede

Ama il prossimo tuo...

mercoledì 1 agosto, 2012

Oggi la Dr.ssa Immacolata Guzzo risponde alle domande di Paolo e Marco.

D. Salve Dr.ssa Immacolata “Ama il prossimo tuo come te stesso”! E’ bello quello che scrive ma credo che nella vita quotidiana non sia semplice attuarlo. Io desidero tanto attuarlo ma non ci riesco. Mi spieghi meglio come lei ci riesce. Grazie, Paolo da Biella.

R.
Amare il prossimo tuo come te stesso”, per me significa ricordarsi che siamo figli dello stesso Padre, fratelli in Cristo. Quando mi scontro con realtà e comportamenti che non condivido o che mi fanno soffrire, penso che anch’io posso avere sbagliato in qualche circostanza e in quei momenti avrei desiderato che qualcuno mi comprendesse e perdonasse… Amare per essere amati, perdonare per essere perdonati. D’altronde l’esempio più alto è quello di Cristo sulla croce, lui è morto per dare a noi la vita. Credo sia questo il segreto: guardare a Lui e assumere i Suoi sentimenti.[MORE]

D. Ciao sono un medico. Resto colpito dalle parole lette e avverto tanta serenità e fede. Provo, quasi, nostalgia per quella spiritualità che, in me, negli anni si è spenta. Volevo chiedere alla dott.ssa come riaccendere, nuovamente in me, la stessa visione di fede nonostante gli ambienti e i problemi ospedalieri che anche lei conosce? Grazie. Marco.

R. Ciao Marco,
sono lieta che le mie parole ti abbiano trasmesso serenità e fede ma sono molto più contenta del tuo desiderio di riprendere il tuo percorso spirituale che, magari per stanchezza, delusioni, fragilità, può essersi momentaneamente interrotto. Credo di non avere soluzioni alle domande che mi hai posto se non quella di abbandonarti totalmente alla volontà di Dio in ogni momento della tua vita personale e professionale. È vero, le condizioni e i problemi in cui versano oggi gli ospedali rendono il nostro lavoro difficile. Sappiamo, infatti, che a fronte di pazienti sempre più bisognosi di cure e di speranze ci scontriamo con questioni organizzative, economiche e gestionali che sembrano snaturare l’essenza stessa della nostra professione.

Leggiamo quotidianamente casi di malasanità che, presunti o tali, ci impediscono di lavorare serenamente. Sai cosa ti dico? Ripensa ai motivi che ti hanno spinto a essere un medico, affidati alla preghiera quotidiana, confrontati con la parola di Dio e con un padre spirituale che ti possa aiutare a capire cosa vuole il Signore da te, oggi, domani, sempre. Di una cosa sono certa: Dio vuole, certamente, che tu sia un santo medico, che possa portare la salute e il conforto ai tuoi pazienti e, nonostante le debolezze e gli errori, possa essere per i tuoi pazienti, le Sue mani, i Suoi occhi… Ti auguro di riaccendere presto quella fiamma, di cui parlavi, che nel tempo si è assopita perché possa nuovamente ardere e illuminare tutti quelli che, nonostante le loro malattie, avranno la grazia e la gioia di incontrarti.
 

Dr.ssa Immacolata Guzzo
Dirigente Medico Primo livello
U.O.TIN-Neonatologia, Ospedale di Lamezia Terme

La Dr.ssa Guzzo si rende disponibile a rispondere a tutte le vostre domande


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