Berlusconi dice basta a Fini: fuori dal partito e dalla presidenza della Camera
''Sto male, mi piange il cuore, ma non credo si possa piu' andare avanti in questa situazione. Non lo vogliono i nostri parlamentari, non lo vuole la nostra gente". Queste le parole del presidente del Consiglio Berlusconi sulla rottura con Fini. I 36 membri dell'ufficio di presidenza hanno sancito la rottura con Fini in un documento votato con i tre soli voti contrari dei finiani Ronchi, Viespoli e Urso.
Ha continuato Berlusconi: ''Siamo addolorati di dover andare verso questa decisione ma il Pdl ha bisogno di un choc, dobbiamo dimostrare che il partito esiste e decide - e io sono sempre stato responsabile ma c'e' stato un deterioramento continuo dell'immagine mia e di quella del partito. Ho tentato l'accordo per molto tempo, ma questo non ha portato a niente".[MORE]
Berlusconi aggiunge che il governo non rischia la crisi e che la presidenza del Consiglio gode di un consenso del 63%.
Intanto i deputati finiani hanno firmato una lettera di dimissioni dal gruppo parlamentare del Pdl della Camera.
L'Ufficio di Presidenza del Pdl, a fronte dei ''comportamenti incompatibili'' di Fini con i principi ispiratori del partito, sostiene che ''di conseguenza viene meno anche la fiducia del PdL nei confronti del ruolo di garanzia di Presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni''. L'Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà ha inoltre condiviso la decisione del Comitato di Coordinamento di deferire ai Probiviri gli onorevoli Bocchino, Granata e Briguglio.
Per il segretario del Pd Bersani è crisi di Governo e Berlusconi ne dovrebbe discutere in Parlamento.
Alla Camera il nuovo gruppo parlamentare che si dovrebbe formare intorno al presidente Fini sarebbe formato da 34 deputati.
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