Bovalino: “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna, vince l’VIII^ edizione del Premio Letterario “Mario La Cava”


Premio “La Melagrana” a Luigi Tassoni – Ospite della serata Andrea Di Consoli.
Con un grande successo di pubblico è calato il sipario anche sulla VIII^ Edizione del Premio Letterario “Mario La Cava”, una manifestazione culturale nata ufficialmente nel 2017 per volontà del Comune di Bovalino e del Caffè Letterario “Mario La Cava” e patrocinato dalla Regione Calabria La serata finale, che ha decretato il vincitore, si è svolta sabato 10 maggio 2025 con inizio alle ore 18 presso l’Aula Magna dell’ I.I.S. “Francesco La Cava” di Bovalino. Erano presenti le autorità locali, i rappresentanti del mondo scolastico, delle associazioni, dei media e della cultura in genere, oltre a tanti cittadini che non hanno voluto mancare l’appuntamento.
Le opere finaliste sono state tre, selezionate dalla giuria composta da: Andrea Carraro, scrittore; Arnaldo Colasanti, critico e scrittore; Alessandro Moscè, critico e poeta; Caterina Verbaro, docente di letteratura all’Università LUMSA di Roma e Pasquale Blefari, assessore alla Cultura del Comune di Bovalino. Questi i titoli: “Sparring partner”, di Andrea Caterini (Editoriale Scientifica), proposto da Domenico Calcaterra; “Il fuoco che ti porti dentro” di Antonio Franchini (Marsilio), proposto da Maria Grazia Calandrone e “I giorni di Vetro” di Nicoletta Verna (Einaudi), proposto da Sandro Abruzzese.
A vincere il Premio “Mario La Cava”-VIII^ Edizione 2025 è stata l’opera dal titolo: “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna (Einaudi). Una storia avvincente che narra le vicissitudini di due donne speciali, Ines e Redenta, vissute all’epoca del fascismo e della resistenza. «Sono molto emozionata e felice. So che si tratta di un Premio importante, prestigioso e speciale, un Premio che ha il merito, da un lato di tenere viva la memoria e il lavoro inestimabile di uno dei nostri grandissimi autori, dall’altro quello di incontrare la comunità, cosa da non sottovalutare, ed infatti qui ci sono la scuola, i lettori, la comunità appunto, tutti uniti attorno a un Premio. È’ davvero un grande onore, aggiungo che anche gli altri due libri finalisti sono meravigliosi e di spessore. Ringrazio tutti di cuore, viva la Calabria» Così ha detto Nicoletta Verna subito dopo la premiazione.
La manifestazione si era aperta con i saluti istituzionali di Caterina Capponi, Assessore alla Cultura della Regione Calabria, cui sono seguiti quelli del Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano. A dialogare con gli autori, il Presidente del Caffè Letterario, Domenico Calabria e Maria Teresa Ripolo. Ha condotto la serata Mara Rechichi. Nel corso della manifestazione sono stati letti alcuni brani tratti dalle singole opere e a declamarli sono stati chiamati: Carmen Ferraro (attrice); Vincenzo Muià (attore); Giulia Palmisano (attrice).
Il Premio speciale “La Melagrana”, importante riconoscimento riservato a personalità della cultura che hanno dedicato particolare attenzione ai temi meridionalisti, è stato assegnato, per il 2025, a Luigi Tassoni, critico, semiologo e comparatista, autore di oltre 40 volumi e saggi tradotti in varie lingue, uno dei maggiori esperti di letteratura europea contemporanea. Tassoni è Professore emerito dell’Università di Pècs (Ungheria), dove ha diretto per circa un trentennio il Dipartimento di Italianistica e l’Istituto di Romanistica. Membro dell’Accademia ungherese delle Scienze, ha insegnato negli USA e in diverse università dell’Europa. Tassoni è stato un convinto assertore degli scritti di La Cava al quale lo legava una conoscenza personale iniziata da giovanissimo, nel lontano 1978. Insieme a lui sul palco, per ricevere il premio consegnato dall’amico di una vita, Rocco La Cava, figlio dello scrittore, anche la saggista Milly Curcio, compagna nella vita e nel lavoro. “Ricevere questo importante Premio -ha detto Tassoni- è per me una duplice emozione, la prima perché, come molti sanno, questo Premio è tra i più seri e conosciuti in Italia, la seconda perché lo ricevo a Bovalino, città a me carissima per il legame che per molti anni mi ha regalato il piacere dell’affetto, dell’amicizia e dell’intelligenza di uno scrittore raro come Mario La Cava e di tutta la sua famiglia. Ci tengo a sottolineare che, d’accordo con il Presidente Domenico Calabria, condivido questo prestigioso Premio con Milly Curcio, con la quale abbiamo lavorato insieme a molta parte della narrativa lacaviana, e alla quale si deve un rinnovato interesse per la narrazione dei nostri scrittori calabresi sempre in un contesto europeo” Ricordiamo che nelle precedenti edizioni il premio era andato a: Raffaele Nigro; Raffaele La Capria; Walter Pedullà; Piero Bevilacqua; Luigi Maria Lombardi Satriani; Massimo Onofri e Salvatore Silvano Nigro.
Ospite della serata il giornalista e critico letterario Andrea Di Consoli, personaggio ben noto nel panorama culturale nazionale e profondo conoscitore delle tematiche meridionaliste. Performante il racconto fatto riguardo Mario La Cava e gli anni “illuminanti ed illuminati” dello scrittore calabrese, anni caratterizzati soprattutto da una profonda ed autentica amicizia con lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia con il quale intratteneva una fitta corrispondenza epistolare. Dopo gli interventi riservati ai singoli finalisti, brevemente intervistati dai conduttori, si è passati alla fase clou della serata, ossia alla proclamazione dei vincitori e si è partiti con il “Premio dei lettori”, assegnato per il 2025 allo scrittore Michele Roul (in collegamento web), vincitore con l’opera “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (Terrarossa), opera proposta da Dario Ferrari e che ha ricevuto anche la “Menzione Speciale” del Premio. Da quest’anno, come novità, è stato assegnato anche il “Premio Giovani scrittori di La Cava”, un riconoscimento riservato agli studenti delle scuole superiori della locride che hanno inviato racconti valutati dalla giuria composta dai docenti: Cristina Briguglio, Francesco Giordano e Giovanna Alma Ripolo. Ad aggiudicarselo è stata Federica Grillo, del Liceo d’Istruzione Superiore “Francesco La Cava” con il racconto dal titolo “Le lucertole e il bisturi di medico”
A corredo dei vari premi assegnati sono state consegnate ai vincitori alcune opere artistiche realizzate: dal Maestro Rosario La Seta, sua la realizzazione della statua bronzea raffigurante Gaetano Ruffo, uno dei cinque martiri di Gerace, esposta sulla nuova piazza a lui dedicata; dall’orafo Aldo Ferraro; dalla ceramista Enrica Nigrelli e dall’artista bovalinese poliedrico “SenSo” (Enzo Sacco, recentemente scomparso).
Non poteva mancare, a margine del Premio, la dichiarazione del Presidente del Caffè Letterario “Mario La Cava”, Domenico Calabria (genero dello scrittore): “Questa VIII^ edizione conferma e rafforza il prestigio cultuale del “Premio La Cava” che diventa ben conosciuto anche a livello nazionale, non solo per l’elevata qualità delle opere in concorso, espressione di alcune tra le voci più interessanti del panorama letterario contemporaneo, ma anche per la crescente attenzione che l’evento riesce a catalizzare. Il nostro è un progetto ad ampio respiro, fortemente voluto dall’amministrazione comunale con la quale agiamo in perfetta sinergia, un progetto che oggi coinvolge anche i tantissimi giovani che così guardano in maniera maggiormente positiva al loro futuro”
Al termine della serata la consegna degli omaggi floreali e la classica foto di gruppo…con appuntamento alla prossima edizione.
L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA DELLA REGIONE CALABRIA CATERINA CAPPONI: “E’ un onore essere oggi qui a Bovalino, in una Calabria che riesce a distinguersi per la sua ricchezza culturale e per la forza delle sue espressioni artistiche. Il Premio “Mario La Cava” è una manifestazione culturale di altissimo livello e lo è perché porta il nome di uno dei maggiori scrittori calabresi del ‘900. Esso rappresenta non soltanto un riconoscimento per la nostra scrittura di qualità, ma rappresenta anche e soprattutto un atto d’amore verso la nostra identità, la nostra lingua e la nostra memoria. Un sentito ringraziamento va al Sindaco, Vincenzo Maesano, ed al presidente del Caffè Letterario, Domenico Calabria, per aver saputo dare continuità al Premio che cresce ogni anno grazie alla passione ed alla tenacia di chi crede nella cultura come motore di crescita e sviluppo. Un altro particolare ringraziamento lo rivolgo ai tre finalisti che con la loro presenza testimoniano come la Calabria sia capace di attrarre anche oltre i confini. Ci tengo a sottolineare, in proposito, il grande impegno della Regione Calabria che è riuscita attraverso il progetto PAC 2014-2020-Dipartimento Istruzione e Pari Opportunità-Settore Cultura-Avviso attività culturali 2023, del ComunE di Bovalino e della BCC Calabria Ulteriore, a rendere operativo il Premio che ha l’esclusivo fine di creare coesione sociale ed opportunità di crescita, un premio che non deve essere visto come un lusso ma un diritto a favore di tutti. La Calabria deve essere sempre una terra che coltiva il pensiero e valorizza i suoi talenti guardando al futuro senza mai dimenticare la propria storia”
L’INTERVENTO DEL SINDACO DI BOVALINO, VINCENZO MAESANO: “La Cava è stato ed è un autore al passo con i tempi e che soprattutto ha guardato alle nuove generazioni. E’ stato un autore sempre attivo e che ha sempre manifestato la ferma volontà di rimanere in Calabria e soprattutto nella sua Bovalino. Un senso di appartenenza che ci deve sempre unire ed accompagnare nella nostra azione quotidiana. Un ringraziamento particolare mi sento di rivolgerlo all’Assessore regionale, la Professoressa Capponi, e alla Regione Calabria per averci dato questa possibilità di consolidare la realizzazione di questo meraviglioso Premio, un premio che non è fine a se stesso ma che serve e da lustro a tutta la nostra regione ed ai nostri tanti scrittori. Il Caffè Letterario, e quindi la famiglia La Cava, sono ormai una positiva realtà non solo di Bovalino o della locride, ma di tutta la Città Metropolitana e dell’intera regione, e per questo sento il dovere di ringraziarli in modo sentito e particolare. Un ringraziamento lo rivolgo anche ai finalisti del Premio e alle varie giurie che hanno operato con scrupolo e meticolosa professionalità, e lo rivolgo anche a tutte le Associazioni presenti, alle Forze dell’Ordine, ai rappresentanti della Scuola e ai tanti Sindaci che ci hanno voluto onorare con la loro presenza. Sono fermamente convinto che questo Premio, come altre manifestazioni del genere, devono essere un punto cardine dell’azione di ogni amministratore o Istituzione, perché è attraverso la valorizzazione dei personaggi e dei valori identitari e culturali da loro espressi che le nuove generazioni possono trarre vantaggio e spunto per creare una società sempre migliore”
Pasquale Rosaci
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