Caso Battisti, parla il fratello: "Cesare non è colpevole ma vittima, se parlasse farebbe crollare l
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Caso Battisti, parla il fratello: "Cesare non è colpevole ma vittima, se parlasse farebbe crollare l

martedì 15 gennaio, 2019

ROMA, 15 gennaio - A 24 ore dall'atterraggio di Cesare Battisti a Ciampino, le prime dichiarazioni del fratello maggiore del terrorista, Vincenzo Battisti -"Per me Cesare non ha ammazzato nessuno. Non è colpevole, bensì una vittima. I processi furono in contumacia. E' stato condannato contumace, se mio fratello parlasse, farebbe crollare la politica. Non hanno mai voluto che parlasse perché sono tutti compromessi"- aggiunge - Mi ha giurato che non ha mai ammazzato nessuno, non si è mai potuto difendere, ma tutti hanno scaricato su di lui per salvarsi". L'arresto? E' un'ingiustizia, lo stanno accusando di quello che non ha commesso. Torreggiani, ad esempio, prima ha detto che Cesare non c'era, poi ha cambiato versione".
"Quello che mi dà più fastidio è che hanno sempre rotto a mio fratello, mentre i fascisti che hanno ammazzo e stanno in Brasile nessuno li cerca". 

Dopo 37 anni di latitanza, termina la fuga di Cesare Battisti, nato a Cisterna di Latina il 18 dicembre del 1954, attivista durante gli anni di piombo, ex terrorista evaso dal carcere di Frosinone nel 1981, dopo essere stato condannato a 12 anni in primo grado per "banda armata" e per aver partecipato a quattro omicidi con consecutiva condanna all'ergastolo. 

IL ricercato dai tanti volti, nei primi anni novanta trova dimora nella Francia di Mitterrand che lo accoglie come rifugiato politico, si sposò ed ebbe due figlie, ottenendo la naturalizzazione. Dal 2004 al 2018, ottenuto un passaporto illegale,  si trasferisce in Brasile, ebbe un terzo figlio, anche qui riconosciuto ed arrestato, scontò 7 anni in carcere e gli venne concesso lo status di rifugiato politico dall'allora Presidente Lula, sfavorevole all'estradizione in Italia, decisione supportata da molti intellettuali sudamericani di Sinistra e da esponenti di Amnesty International, per la non-condivisione della pena inflittagli.  Di nuovo la fuga questa volta verso la Bolivia, fino al recente 19 gennaio, dove viene riconosciuto dopo vari pedinamenti ed arrestato nel centro di Santa Cruz de la Sierra, da una squadra dell'Interpol costituita dalla Polizia Italiana, Criminalpol e Antiterrorismo.

 Cesare Battisti, continua a professare la sua innocenza, trasferito immediatamente  nel carcere di Oristano, sconterà l'ergastolo, con 6 mesi iniziali di isolamento diurno. Il fratello Vincenzo nominerà un legale per stare vicino a Cesare ed intanto punta il dito verso il Ministro Salvini -" E' un fascista, andasse ad arrestare i suoi amici in Brasile".

Laura Fantini

fonte immagine Agi.it


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