Caso Pistorius, i testimoni: "Urla senza fine prima degli spari". La difesa: "Non sono credibili".
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Caso Pistorius, i testimoni: "Urla senza fine prima degli spari". La difesa: "Non sono credibili".

mercoledì 20 febbraio, 2013

PRETORIA, 20 FEBBRAIO 2013 – Parlano di urla furiose che si sono protratte per ore i testimoni dell’accusa nel caso dell’omicidio di Reeva Steenkamp, la top model ventinovenne uccisa dal suo fidanzato, il campione paralimpico Oscar Pistorius, la notte di San Valentino.

Stando a quanto riportato da alcune fonti, l’ufficiale di polizia Hilton Botha avrebbe dichiarato in aula che i testimoni avrebbero sentito le urla da un’abitazione situata a circa seicento metri dalla casa dell’atleta. Alle vivide proteste di Barry Roux, avvocato difensore di Pistorius, che avrebbe definito impossibile per chiunque sentire le urla da una tale distanza, Botha si sarebbe rapidamente corretto, affermando che in realtà i metri erano trecento.[MORE]

La confusionaria testimonianza dell’agente di polizia è bastata al legale dell’atleta per definire «non credibili» e giudicare incompetente la polizia che sta indagando sul caso.

A sostegno della difesa, arrivano anche i risultati dell’autopsia: Reeva aveva la vescica vuota, segno che si era recata in bagno per bisogni fisici e non per sfuggire ad una violenza, e sul suo corpo non c’era alcun segno di percosse. Smentita anche l’accusa del ritrovamento di steroidi a casa dell’atleta: a quanto sembra, si trattava in realtà di una bevanda a base di erbe assunta regolarmente da molti sportivi.

Restano comunque numerose prove a favore dell’accusa: l’angolazione e l’altezza dei colpi sparati, che indicano che Pistorius indossava le protesi invece di camminare sui moncherini, come da lui precedentemente dichiarato, e il recente ritrovamento, all’interno della casa dell’atleta, di una pistola calibro trentotto non regolamentare.

Continuano quindi, fra molte polemiche, i tentativi di fare chiarezza sulla terribile vicenda, che si è trasformata ormai in un vero e proprio processo mediatico. Intanto, il giudico ha negato a Pistorius la libertà su cauzione, adducendo come motivazione la concreta possibilità di un pericolo di fuga da parte dell’atleta.

(fonte www.ilmessaggero.it; www.ilsecoloxix.it)
(foto www.guardian.co.uk)

Elisa Lepone
 


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