Catanzaro: il convegno diocesano sulle realtà ultime. Il cardinale Angelo Amato apre i lavori
Iniziato a Catanzaro il convegno diocesano sulle realtà ultime. Ad aprire i lavori, il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Catanzaro, 14 ottobre 2011 «Possiamo trovare piccole gocce di eternità nella nostra esistenza: l’amore, il perdono, la bellezza, la gioia. In questa visione, il paradiso è il compimento del bene, nell’azzeramento del male».[MORE]
Il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha aperto così, nel pomeriggio, alla presenza di circa un migliaio persone tra sacerdoti, operatori pastorali e laici, il convegno sul senso e significato delle realtà ultime, ovvero morte, giudizio universale, inferno e paradiso, organizzato dalla Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace al teatro Politeama di Catanzaro.
I lavori della prima sessione, moderati da monsignor Natale Colafati, direttore dell’Istituto teologico calabro, sono stati aperti dai saluti istituzionali del vicario generale arcidiocesano, monsignor Raffaele Facciolo; del presidente del Consiglio regionale, Franco Talarico; dell’assessore alla cultura del Comune di Catanzaro, Nicola Armignacca; della presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro. Diversi anche i messaggi augurali pervenuti, tra i quali quelli del cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano; del presidente della Giunta regionale calabrese, Giuseppe Scopelliti, e dell’assessore regionale alle finanze, Giacomo Mancini.
Il Cardinale Amato ha preso la parola subito dopo la presentazione del vescovo dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, che ha indicato il sentiero sul quale camminerà la “duegiorni” che, iniziata oggi, si concluderà domani. «Introdurre un tema escatologico – ha spiegato monsignor Bertolone - non è facile: ci si trova infatti di fronte a questioni sottoposte a profondi cambiamenti. Tuttavia, non dobbiamo temere di toccare i grandi temi oggetto della speranza ultima, troppo spesso rimossi dal nostro linguaggio».
Ha proseguito il Presule: «Per questo affrontare a viso aperto la tematica escatologica mi sembra particolarmente importante per un vescovo e, in generale, per un cristiano del nostro tempo, che è chiamato, come Mosè, a camminare nelle nebbie e nelle oscurità di questo mondo come se vedesse l’invisibile e che deve riprodurre in sé qualcosa della fede e speranza di Abramo, che credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e non vacillò nella fede». Analizzando la situazione culturale attuale, in cui «il materialismo e il consumismo hanno fatto il resto nelle società opulente, facendo perfino apparire sconveniente che si parli ancora di eternità fra persone colte e al passo con i tempi»,
il Pastore della Chiesa di Catanzaro-Squillace ha sottolineato la necessità di recuperare la dimensione escatologia della fede cristiana. «Il migliore atteggiamento – ha chiosato monsignor Bertolone - sarà dunque quello di parlare delle realtà ultime educando al senso della speranza nel futuro come orizzonte di comprensione del presente: guardare a ciò che ci attende dopo la morte deve essere stimolo a vivere meglio il presente e ad adoperarsi per l’affermazione del bene comune». «La vita eterna è una qualità di esistenza immersa nell’amore di Dio», gli ha fatto eco il cardinale Amato, richiamando la profondità del tema delle realtà ultime dal punto di vista teologico, liturgico, artistico e letterario e rimarcando l’opportunità di «una pastorale sempre più attenta alla nuova evangelizzazione: v’è bisogno, in particolare, di una rieducazione liturgica capace di formare concretamente il vissuto dei fedeli, obiettivo che chiama i sacerdoti a essere segno visibile della presenza di Gesù Maestro e Buon Pastore, rendendosi protagonisti di una catechesi organica, permanente ed attenta ai continui, tumultuosi cambiamenti del tempo presente, sempre più schiavo d’un progresso e d’una tecnica slegati dalle ragioni della fede».
Nel corso della prima sessione è intervenuto anche don Luca Mazzinghi, docente nel Pontificio Istituto Bliblico di Roma, che ha argomentato sulle prospettive escatologiche veterotestamentarie. La serata si è conclusa con il concerto polifonico proposto dalla corale “San Vitaliano” di Catanzaro.
I lavori riprenderanno domani, con la celebrazione della santa messa. A seguire, il prosieguo del confronto, articolato in due sessioni, l’una mattutina l’altra pomeridiana.
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