Champions League, Barcellona-Inter 3-3: Inzaghi esalta i suoi, “Orgogliosi di una partita perfetta” (Video)


Champions League, Barcellona-Inter 3-3: Inzaghi orgoglioso della sua squadra, “Abbiamo fatto la partita perfetta, non ci arrendiamo”
BARCELLONA – Nell’andata della semifinale di Champions League tra Barcellona e Inter, andata in scena al Camp Nou, finisce 3-3 dopo una partita intensa, vibrante, e ricca di colpi di scena. Ma al termine dei novanta minuti, Simone Inzaghi si presenta in conferenza stampa con la voce rotta dalla tensione ma con la consapevolezza di avere in mano un gruppo che non smette mai di lottare.
“Abbiamo fatto la partita perfetta,” ha esordito il tecnico nerazzurro, “nonostante il risultato. Potevamo anche vincerla.”
Una partita che, fino a qualche ora prima, sembrava segnata da un destino scontato. “Sembra che in 24 ore sia cambiato tutto,” commenta un giornalista. E Inzaghi annuisce: “Obiettivamente tanti erano pronti a dire che la stagione dell’Inter fosse finita contro questo Barcellona. E invece i miei ragazzi hanno risposto con una prestazione straordinaria.”
Orgoglio e rammarico
L’Inter ha toccato il cielo con un doppio vantaggio, ha sofferto la rimonta blaugrana, ha reagito ancora con Mikitarian e infine ha subito il 3-3 di Ferran Torres. Ma nel volto e nelle parole di Inzaghi prevale l’orgoglio: “Giocare così, in uno stadio come questo, contro quella che è probabilmente la squadra più offensiva e spettacolare del mondo, deve renderci orgogliosi.”
C’è spazio anche per un piccolo rimpianto: “Un pizzico di rammarico c’è. Il secondo tempo, il doppio vantaggio, poi il 3-2… ho rivisto ora l’occasione di Mikitarian, potevamo davvero vincerla.”
L’emergenza e il cuore dell’Inter
Non è stato semplice per l’Inter. Inzaghi racconta di un Turam non ancora al 100%: “Ieri ha fatto l’allenamento senza calciare. Era un rischio.” Di un Dumfries appena rientrato, di un Lautaro praticamente indisponibile per il ritorno. “Lao penso sarà difficilissimo averlo. Ma martedì ci aspetta una finale, e la dedicheremo ai nostri tifosi.”
“Taremi? È entrato benissimo, in una partita non semplice. Arnautović veniva da 95 minuti, Turam era stremato. Ma tutti, davvero tutti, hanno dato l’anima.”
E se il Barcellona ha potuto contare su un talento cristallino come Lamine Yamal, che ha messo in difficoltà la difesa interista con accelerazioni devastanti, Inzaghi lo riconosce senza problemi: “Yamal è un fenomeno, un talento che nasce ogni 50 anni. Ci ha creato tanti problemi, lo abbiamo raddoppiato, triplicato. Ma anche noi abbiamo mostrato un cuore enorme.”
“Lewandowski? Non cambia molto…”
In conferenza si tocca anche il tema delle assenze del Barcellona, in particolare quella di Lewandowski. Il mister replica con un’analisi lucida:
“Le prime tre partite senza di lui il Barcellona ha fatto 15 gol. Hanno una rosa profondissima: esce Pedri, entra Gavi, esce Lewandowski, entra Ferran Torres… Sono costruiti per competere ad altissimo livello.”
Ma l’orgoglio nerazzurro resta: “Noi abbiamo un’organizzazione e un cuore giganteschi. E ce la stiamo giocando.”
Verso Verona e il ritorno
Prima del ritorno con il Barcellona, l’Inter dovrà affrontare il Verona in campionato. Un match da non sottovalutare, anche in ottica rotazioni. “Siamo contati, ma non ci arrendiamo. Torniamo domani a Milano, sabato saremo già in ritiro.”
Quanto a Pavard, le notizie non sono buone: “Sicuramente no per Verona, poche speranze anche per il ritorno.”
Conclusione
L’Inter torna da Barcellona con un pareggio che sa di impresa, ma anche di occasione sfumata. Ora la testa va a Verona, ma il cuore è già a San Siro, dove martedì si giocherà la “finale” citata da Inzaghi.
“Il Barcellona ha capito che ha davanti una grande Inter, difficilissima da battere.”
Una squadra viva, compatta, piena di orgoglio. E pronta a giocarsi tutto.