Come la cocaina danneggia il cervello e manda in tilt i neuroni

ROMA, 22 MARZO 2013 - È ben risaputo che la finissima polvera bianca, ottenuta dalle foglie della coca crea dipendenza, dalla quale è molto difficile uscirne, se non con un supporto medico/psicologico. Ancor più allarmante però sono i danni che provoca con il passar del tempo al sistema nervoso.

Uno studio in merito è stato effettuato recentemente, interessati alla questione, un team di ricercatori italiani dell’Università del Sacro Cuore, diretti da Marcello D'Ascenzo e Claudio Grassi. Lo studio è stato inoltre pubblicato in questi giorni sulla rivista Brain.[MORE]

Si è evinto che, lo stupefacente a contatto con le cellule cerebrali, le altera, modificando la funzione delle sinapsi, vale a dire i collegamenti di informazioni tra i neuroni. Durante tal variazione, si danneggia una molecola dal nome D-serina, fondamentale per una corretta comunicazione tra le fasce nervose.

Gli studiosi affermano in proposito: «Sebbene siano necessarie ulteriori indagini, i risultati di questo studio potrebbero rappresentare un punto di partenza verso il possibile impiego della D-serina come farmaco nel trattamento della dipendenza da cocaina. […] Abbiamo dimostrato che l'abuso cronico di cocaina induce, in animali da esperimento, una diminuzione della concentrazione di D-serina nel nucleus accumbens, un nucleo cerebrale coinvolto nei fenomeni di dipendenza da sostanze psicostimolanti. Tale deficit molecolare determina, in questa area cerebrale, una ridotta capacità dei neuroni di modificare l'efficienza della trasmissione sinaptica (plasticità sinaptica) che è alla base delle alterazioni comportamentali indotte dalla cocaina».

Risultati che lasciano davvero perplessi, i due capo equipe stanno cercando di promuovere una campagna di prevenzione a riguardo, poiché i danni che la cocaina procura al corpo e in particolar modo al cervello sono non indifferenti e da non sottovalutare.

(fonte: www.6aprile.it)

Rosalba Capasso