Conte tenta sprint, punta a imprese-semplificazione.
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Conte tenta sprint, punta a imprese-semplificazione.

sabato 9 maggio, 2020

Conte tenta sprint, punta a imprese-semplificazione. Premier "sterilizza" caso Bonafede, ma resta pressing Regioni
ROMA, 9 MAG - Un doppio decreto nel giro di una manciata di giorni: prima quello sul rilancio, poi quello su semplificazione e investimenti. Il piano del premier Giuseppe Conte per stoppare le spinte centrifughe di Italia viva e mantenere alto il suo gradimento - vera assicurazione sulla sua permanenza alla guida del governo - si svilupperà da qui alla metà di maggio, nel momento più difficile dall'inizio dell'emergenza Covid-19.

Anche perché il premier, con la fase 2, è più esposto: gli attacchi di Confindustria, ad esempio, si susseguono, così come il pressing dei sindacati e quello, sempre più forte, delle regioni. Oggi, per esempio, è stata la Liguria con il governatore Toti seguire l'esempio della Calabria con diversi anticipi di aperture. E anche nella maggioranza il rischio di un corto circuito è dietro l'angolo. Sul decreto rilancio, che potrebbe vedere luce verde lunedì, si è rischiato l'incidente su un comma, quello riguardante la possibilità di una sorta di condono "prevedendo che interventi edilizi già presenti sui territori possano costruire in sanatoria, se conformi ai Piani Attuativi di Riqualificazione Urbana". Il comma ha scatenato l'ira del M5S, che lo ha stoppato.

E alla fine anche il Pd, dal quale secondo fonti del Movimento sarebbe venuta la proposta, ne ha escluso la possibilità. Il decreto, per il resto, è ormai pronto. Solo sul capitolo imprese, dal punto di vista normativo, ci sarebbero ancora alcuni nodi da sciogliere. Ma sulle misure - indennizzi a fondo perduto e ricapitalizzazioni - la quadra sarebbe stata trovata. Ed è proprio dalla spinta al tessuto produttivo del Paese che Conte vuole ripartire. A giorni, arriveranno sul tavolo del capo del governo le idee per le priorità economica post-fase 1 della task force di Vittorio Colao. Task force che, in queste ore, ha ascoltato "i vertici delle migliori aziende italiane, di operatori turistici e imprese innovatrici" per fissare una "road map competitività" già nel 2021. E alcune di queste idee potrebbero finire nel decreto che seguirà a quello rilancio: un provvedimento, spiegano fonti del governo, tutto incentrato su semplificazione burocratica e investimenti. E nel quale potrebbero finire alcune delle proposte che il leader di Iv, Matteo Renzi, nei prossimi giorni inoltrerà a Palazzo Chigi. L'ex premier, in mattinata, vede i parlamentari e gli europarlamentari di Iv.

Un modo per stoppare il pericolo di fuoriuscite - reale, in caso Renzi decidesse di strappare - e per rilanciare il ruolo di Italia Viva nel governo. Renzi cerca spazio, non sembra aver abbandonato l'idea della rottura ma, per ora, la crisi di governo sembra scongiurata. I prossimi vertici con Conte diranno se il patto di governo per la fase 2 potrà reggere. Sul caso Alfonso Bonafede, ad esempio, il premier è corso ai ripari. E' stato convocato un Consiglio dei ministri ad hoc per approvare il decreto per la stretta sulle scarcerazioni dei boss per l'emergenza Covid-19. Al tribunale di sorveglianza, previo parere del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, valuterà con cadenza prima quindicennale e poi mensile se le condizioni per la detenzione domiciliare sussistono. Certo, per il M5S resta il rischio di avere un capo delegazione azzoppato ma l'intervento con decreto ben prima che la mozione di sfiducia contro Bonafede approdi in Aula metterà la maggioranza, salvo colpi di scena, al riparo da brutte sorprese.


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