Covid: nuovo vescovo Napoli Mons.  Mimmo Battaglia, affido medici alla Madonna. "Le reazioni"
Chiesa e Società Campania Napoli

Covid: nuovo vescovo Napoli Mons. Mimmo Battaglia, affido medici alla Madonna. "Le reazioni"

sabato 12 dicembre, 2020

Covid: nuovo vescovo Napoli, affido medici alla Madonna. Don Mimmo Battaglia, sostengono la sofferenza e la solitudine
NAPOLI, 12 DIC - Alla Madonna "affido in particolare il servizio dei medici e operatori sanitari che con la loro fatica sostengono la sofferenza e la solitudine di tanti colpiti dalla pandemia". Lo ha scritto il nuovo vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel messaggio inviato alla diocesi di Napoli nel giorno della sua nomina come successore del cardinale Crescenzio Sepe.

Papa Francesco ha nominato monsignor Domenico Battaglia nuovo arcivescovo di Napoli, in sostituzione del cardinale Crescenzio Sepe, già in 'prorogatio' da due anni, del quale il Pontefice ha accettato la rinuncia per raggiunti limiti di età. Mons. Battaglia, 57 anni, calabrese di Satriano (Catanzaro), è l'attuale vescovo della diocesi campana di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti.
Mons. Domenico Battaglia - riferisce il Bollettino della Sala stampa vaticana - è nato il 20 gennaio 1963 a Satriano, provincia di Catanzaro e arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace. Ha svolto gli studi filosofico-teologici presso il Seminario San Pio X di Catanzaro. Ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988, è stato rettore del Seminario Arcivescovile Liceale di Catanzaro e membro della Commissione diocesana Giustizia e Pace (1989-1992), amministratore parrocchiale a Sant'Elia, parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, direttore dell'Ufficio diocesano per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, parroco a Satriano (1992-1999).

È stato successivamente collaboratore del Santuario Santa Maria delle Grazie di Torre Ruggero, collaboratore parrocchiale a Montepaone Lido e amministratore della Parrocchia di Santa Maria di Altavilla a Satriano. Dal 1992 è stato presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, struttura legata alle Comunità terapeutiche (Fict) di don Mario Picchi. Dal 2000 al 2006 è stato vice presidente della Fondazione Betania dell'Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace. Dal 2006 al 2015 ha ricoperto l'incarico di presidente nazionale della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche. Eletto vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti il 24 giugno 2016, è stato consacrato il 3 settembre successivo. Papa Francesco lo ha nominato oggi arcivescovo metropolita di Napoli, trasferendolo dalla diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti.


*** Napoletani, sia vicino alla gente, ora serve una guida Pochi conoscono il nuovo arcivescovo, ma la speranza è forte
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Un nuovo arcivescovo? Beh...speriamo che sia una persona vicina alla gente. Napoli ha bisogno di una guida mai come in questo momento". Così un napoletano oggi alla notizia della nomina del nuovo arcivescovo che prende il posto del cardinale Crescenzio Sepe. Tra un acquisto e l'altro nelle strade della città si diffonde la notizia della nomina di don Mimmo Battaglia alla guida della Diocesi partenopea. I napoletani, tuttavia, non conoscono il nuovo arcivescovo né la sua storia ma sperano che si impegni "per il bene della città, per i più poveri, per chi non ha o ha perso il lavoro a causa del covid, per lenire le sofferenze di Napoli". Una notizia che per molti era "inattesa": "Sapevamo che Sepe sarebbe dovuto andare in pensione già da un po' - dice Paolo - ma non credevo fosse nell'aria un cambiamento proprio ora". Molti i napoletani che si domandano se Sepe terrà le celebrazioni del Natale. "Sarebbe un'occasione per poterlo salutare - dice un'anziana signora - certo per seguire le messe ci sono le regole, ma mi piacerebbe poter andare al Duomo per l'ultima messa di Natale del cardinale. Ha fatto tanto per Napoli". I cittadini ricordano le tante iniziative realizzate con l'asta di beneficenza organizzata ogni anno da Sepe proprio in prossimità del Natale di cui hanno beneficiato spesso le strutture sanitarie della città e che hanno permesso l'acquisto di nuovi macchinari ma anche le iniziative per bambini e donne come la Casa di Tonia.

*** de Magistris, lavoreremo insieme con don Battaglia. L'ho conosciuto in Calabria, uomo semplice ed umile

"Sono molto felice della nomina di Don Mimmo Battaglia ad Arcivescovo di Napoli. Ho conosciuto personalmente Mimmo Battaglia quando ero magistrato in Calabria e ne ho sempre apprezzato la sua costante vicinanza ai più fragili e ai più deboli. Uomo semplice ed umile ma dotato di forte carisma e personalità. Credo possa incarnare al meglio il verbo profondo di Papa Francesco". Lo afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. "A Don Mimmo Battaglia garantiremo la massima cooperazione possibile con l'obiettivo dell'unità del popolo napoletano in un momento così difficile - aggiunge - Insieme lavoreremo per diminuire disuguaglianze e per la costruzione di una sempre più forte fratellanza di comunità. A Don Mimmo Battaglia diamo il benvenuto nella nostra amata città dal cuore immenso."

*** Spadafora, benvenuto Don Mimmo, saprà affrontare sfide "Napoli migliore grazie al lavoro Cardinale Sepe"

"Benvenuto a Napoli a Don Mimmo Battaglia che guiderà l'Arcidiocesi della città partenopea. Il Cardinale Crescenzio Sepe lascia il suo incarico ma sono certo che non farà mancare il suo impegno per la città; una città resa migliore anche grazie al suo infaticabile lavoro di questi anni. Sono certo che il Cardinale Battaglia saprà affrontare al meglio tutte le sfide che gli porrà questo compito, forte anche del suo percorso di vita, che lo ha visto sempre vicino ai più deboli e agli emarginati. Napoli infatti è una città infinitamente complessa e ricca, forte di un tessuto culturale e sociale in cui il volontariato, non solo religioso, svolge un ruolo molto importante proprio a difesa della dignità e dei diritti dei "dimenticati". Il nostro popolo saprà accoglierla come merita, don Mimmo, confidando in lei e sostenendola nel suo nuovo cammino". Lo scrive sui social il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora.

***  Card. Sepe, lascio diocesi ricca di santità
(V. 'Papa: Battaglia nuovo arcivescovo di Napoli... delle 12:01)
"Ho visto tante cose belle in questa diocesi. È una realtà con tante difficoltà ma molto ricca di santità". Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nel dare l'annuncio della nomina del suo successore, don Mimmo Battaglia, fino ad oggi vescovo di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento. Sepe ha voluto ringraziare i sacerdoti della diocesi per l'opera svolta, soprattutto in quest'ultimo periodo.

La cosa che lo ha reso più felice "è stata quella di aver aiutato gli ospedali, ed in particolar modo quegli pediatrici". Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe nell'annunciare la nomina del suo successore, don Mimmo Battaglia, finora vescovo di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento. Sepe ha detto che tutte le opere di carità, come l'asta di beneficenza, il pranzo per I poveri e la Casa di Tobia (struttura per l'accoglienza di mamme in difficoltà) sono state possibili grazie "al grande cuore dei napoletani".

*** Aarcivescovo di Catanzaro-Squillace Mons. Vincenzo Bertolone

in occasione dell’annuncio della nomina di sua Eccellenza Mons. Domenico Battaglia dalla diocesi di Cerreto Sannita-Telese-sant’Agata de’ Goti all’arcidiocesi di Napoli. Intendo formulare le più vive felicitazioni a mons. Domenico Battaglia, del clero di Catanzaro Squillace, per la sua nomina ad arcivescovo di Napoli, veneranda Chiesa particolare, di cui le più antiche fonti agiografiche, non anteriori al IX secolo, attribuiscono la fondazione a San Pietro. Egli, provenendo da Antiochia e diretto a Roma, si sarebbe, infatti, fermato a Napoli e vi avrebbe battezzato e consacrato il primo Vescovo, Aspreno o Asprenate, di cui la rivista della sezione san Tommaso della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale fa memoria nel titolo (Asprenas).

La presenza di una comunità cristiana, nel II secolo e il ruolo centrale di Asprenas è attestata con certezza dalle testimonianze archeologiche del complesso catacombale di Capodimonte. Nella sua Lettera pastorale alla diocesi di provenienza, del 6 dicembre scorso, mons. Battaglia aveva parlato di Maria come «donna dell’attesa», osservando che «siamo anche noi in lei umanità in attesa. Attesa di Dio nell’attesa dell’altro. Attesa di credere insieme, di sporcarci insieme le mani con la speranza! In Maria accade qualcosa che è un segno grande! Il sogno di Dio si fa storia. Dio viene a vivere con noi. E noi possiamo vivere con Lui. Questo grande disegno di salvezza Maria ha accolto nel suo grembo, un giorno, uno dei tanti giorni della sua esistenza, nella sua casa umile, nel suo piccolo paese». Ora mons. Battaglia accoglie la designazione del santo Padre Francesco che, dopo averlo già destinato alle terre di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, lo invia nei luoghi delle origini del grande santo moralista e giurista, che nella basilica di santa Restituta in Napoli, il 6 aprile 1726, fu ordinato diacono e, il successivo 21 dicembre 1726, fu ordinato presbitero all’altare maggiore della chiesa metropolitana di Napoli.

Nel territorio arcidiocesano di Napoli, mons. Battaglia ritroverà tantissimi luoghi alfonsiani, tra cui il quartiere di Marianella, nel quale la famiglia de Liguori possedeva una villa destinata a residenza estiva e dove sant’Alfonso era nato il 27 settembre del 1696 alle ore 7.00. Con sant’Alfonso, lo accompagni la vasta schiera di sante e santi compatroni, tutti al seguito della “Regina di tutti i santi" e dell’Avvocata divina" alla quale i patroni ricorrono, con il sangue vivente e “prodigioso” di Gennaro, per l'intercessione presso il Padre celeste. Possa San Giuseppe, Patrono del Concilio ecumenico vaticano II - in questo speciale anno giubilare indetto dal Sommo Pontefice -, custodire particolarmente mons. Battaglia, che mi piace raccomandare particolarmente a Colui che, come diceva santa Teresa di Gesù, “in cielo può fare quello che vuole”.

Lo sposo castissimo della Beata Vergine custodisca e protegga mons. Battaglia, e soprattutto guidi i suoi passi pastorali al servizio della nuova Chiesa particolare di Napoli, che diviene da oggi sua sposa. È una sposa che attende il cuore tenero di un Pastore che saprà porsi accanto a vecchi, giovani, ragazzi e bambini, con la fiducia che è possibile scoprire, come si legge ancora nella Lettera pastorale citata, «che l’infinito è qui, in quello che rinasce. Ha i tratti del concreto. Ti chiama. Ti vuole libero. Libero di amare e basta. Soprattutto ti aspetta. Senza catene. Senza sicurezze. Senza paure. Faccia a faccia con la vita vera». Oremus pro Antistite! Stet et pascat, in fortitudine Tua, Domine, in sublimitate nominis Tui!  

*** Sepe, ci sono tanti che lottano per uguaglianza

"Napoli, incrocio di bellezza e di ricchezze umane all'ombra del Vesuvio, con la sua complessità ed i suoi evidenti problemi, alcuni antichi ed altri nuovi, rappresenta il vero tesoro del Sud, con i suoi limiti e le sue possibilità". Lo ha detto l'arcivescovo eletto di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel messaggio inviato alla diocesi di Napoli nel giorno dell'annuncio della sua nomina alla guida della diocesi partenopea, succedendo al cardinale Crescenzio Sepe. "Accanto al desiderio di questa umanità che vuole rialzarsi, ci sono tanti che sperano - ha proseguito Battaglia - ci sono tante che sperano e lottano ogni giorno per la giustizia, l'onestà, l'uguaglianza e la preferenza verso i più deboli, ma anche per la mancanza del lavoro, che rimane la vera piaga di questa nuova società. Con questa speranza, con questa forza, desidero venire tra voi e condividere la vita ed il cammino della nostra fede battresimale" 

*** Sindaco Catanzaro Abramo, grati a mons. Battaglia

"La nomina di mons. Domenico Battaglia, per noi tutti 'don Mimmo', a nuovo arcivescovo di Napoli è una notizia che riempie di gioia e di orgoglio l'intera comunità catanzarese che per tanti anni si è riconosciuta nel suo straordinario lavoro di pastore e di educatore, sempre vicino ai più deboli. A 'don Mimmo' vanno i miei più sinceri auguri ma soprattutto la più sentita gratitudine per l'esempio di vita e di fede che continuerà a trasmetterci giorno dopo giorno". Lo afferma il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo - a cui si associa il vicesindaco Gabriella Celestino - anche a nome delle amministrazioni comunale e provinciale da lui guidate. 

"In questo momento così significativo - prosegue Abramo - non possono che tornare alla mente gli intensi momenti vissuti insieme, mondo delle istituzioni, chiesa e società civile, all'insegna della più profonda umanità e della capacità di ascolto che hanno caratterizzato l'operato di mons. Battaglia alla guida del Centro calabrese di solidarietà e delle comunità terapeutiche italiane. 

Un patrimonio di esperienze che il nostro vescovo ha 'esportato' anche durante gli ultimi anni alla guida della comunità beneventana e che, sono sicuro, replicherà e rafforzerà nella diocesi di Napoli. Un 'prete di strada' che ha fatto la storia: in primis perché l'ordinazione a vescovo per un catanzarese è arrivata a distanza di 60 anni dalla precedente e, oggi, perché erano oltre due secoli che un calabrese non assumeva la guida della diocesi napoletana. Il saper parlare al cuore della gente credendo fortemente in una chiesa che sia realmente aperta alle istanze dei territori e ai bisogni in campo socio-assistenziale, è la dote che mons. Battaglia, formatosi nell'Arcidiocesi di Catanzaro, porterà con sé rappresentando, ai più alti livelli spirituali, anche le radici più autentiche dell'identità calabrese. Non è un caso che, tra le prime parole pronunciate nella sua nuova veste, abbia scelto 'ospitalità' e 'accoglienza' che ben descrivono la cifra caratteristica della sua terra d'origine, così vicina a quella partenopea. 

Così come la 'capacità di resistere', ovvero quella tenacia che solo chi vive in prima linea le difficoltà del più profondo Sud può comprendere e trasformare in uno strumento prezioso di speranza e di riscatto".

*** Ferro, mons. Battaglia costruito oasi vita e speranza

 "La scelta di Papa Francesco di nominare don Mimmo Battaglia quale nuovo arcivescovo di Napoli è una notizia che mi riempie di gioia. Ho avuto la fortuna di condividere con lui tanti percorsi, e la sua vicinanza è stata per me un continuo arricchimento". 

E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro. "L'emozione per la sua nomina - prosegue - è condivisa da tutta la comunità catanzarese, rimasta fortemente legata ad un sacerdote che ha saputo costruire con umiltà, tenacia e amore, un'oasi di vita e di speranza in cui hanno trovato accoglienza e riscatto tanti giovani finiti nella voragine della dipendenza, del disagio e della solitudine. Quando don Mimmo ha lasciato Catanzaro per ricoprire il ministero episcopale nel Sannio, l'abbraccio con la sua terra non si è sciolto, la sua vicinanza è stata sempre viva, in un continuo scambio di sostegno e incoraggiamento. L'affetto e la riconoscenza della sua Catanzaro accompagneranno don Mimmo in questo nuovo importante incarico affidatogli dal Santo Padre, che ha riconosciuto in lui l'esempio di una Chiesa vicina ai più deboli, che vuole affermare con la sua opera il rispetto per la vita, la solidarietà, la giustizia, l'amore per l'altro, per arginare il disagio, la devianza, le disuguaglianze, che colpiscono sempre più la nostra società e in particolare le terre del Sud.  Don Mimmo oggi tende la mano ad una Napoli che imparerà presto a conoscere la sua bellezza d'animo, la sua forza, la sua capacità di immaginare orizzonti e costruire percorsi di speranza. Auguri don Mimmo".


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