Benedetto XVI. Dalle 9 salma di Ratzinger a San Pietro. Live
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Benedetto XVI. Dalle 9 salma di Ratzinger a San Pietro. Live

lunedì 2 gennaio, 2023

Dalle 9 salma di Ratzinger a San Pietro. Fino a domani, poi i funerali giovedì

ROMA 02 GEN. -  Da oggi e fino a mercoledì il feretro del Papa emerito viene esposto nella basilica, poi giovedì i funerali celebrati da Papa Francesco Centinaia di fedeli già in fila a San Pietro

Un centinaio di fedeli e turisti è già in fila in piazza San Pietro dove, a partire dalle 9, nella Basilica sarà esposta la salma del Papa emerito Benedetto XVI.

Bertone: provai a fargli rinviare rinuncia, ma aveva deciso

"Provai a fargli rinviare la rinuncia ma aveva deciso nella preghiera": così il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano ai tempi del pontificato di Benedetto XVI, ricorda la scelta di Ratzinger di rinunciare al soglio petrino."Nella primavera del 2012 ha iniziato a parlarmene - sottolinea in una intervista a La Stampa - ma io ritenevo che fosse un pensiero passeggero. Con più fermezza abbiamo affrontato l'argomento durante l'estate e ho constatato quanto fosse radicato in lui questo proposito maturato nella preghiera e nella riflessione"."Il mio animo era turbato - prosegue Bertone - e oppresso all'idea della reazione che un tale evento avrebbe suscitato nella Chiesa e non solo. La mia preghiera si è fatta più intensa e le mie notti erano meno tranquille. Provavo a fargli dilazionare l'annuncio il più possibile prendendo come scusa anche la promessa fatta di concludere, in occasione del Natale, il suo libro sull'infanzia di Gesù, così da offrire alla Chiesa l'intera trilogia su Gesù di Nazaret. Così avvenne - conclude Bertone - e l'annuncio della rinuncia fu prorogato fino all'11 febbraio 2013, festa della Madonna di Lourdes. Il libro aperto fu da me posto nell'artistico presepe allestito all'ingresso del mio appartamento come segno di gratitudine per il dono fatto alla Chiesa".

L'inedito di Ratzinger: "La Chiesa sia più critica e più attiva"

Parla della "stanchezza" della fede in Occidente, Joseph Ratzinger, nell'intervista inedita rilasciata nel 1988 dall'allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, a Manfred Schell, su Die Welt."Penso si tratti di una stanchezza che nel complesso risulti da una saturazione dell'esistenza di conoscenza e capacità di fare e nella quale emergono dubbi riguardo all'uomo stesso - diceva l'allora porporato nell'intervista che comparirà nel volume dell'Opera Omnia di Joseph Ratzinger che sarà pubblicato in primavera dalla Libreria Editrice Vaticana e di cui il Corriere della Sera rende noto uno stralcio -. Siamo talmente concentrati su questioni relative all'autoaffermazione economica e politica che la fede appare come un'offerta da aggiungere per così dire a forza da qualche parte. I dubbi su sé stessi portano alla fuga, al volere scendere. Ma qui sta anche la possibilità di una riviviscenza della fede, se dà risposte alle domande del proprio tempo".La Chiesa, diceva Ratzinger, deve diventare "più attiva e più critica". "Negli ultimi anni la Chiesa è stata troppo occupata con sé stessa. Negli ultimi decenni - proseguiva - la Chiesa in Germania in ambito politico ha fatto sentire con forza la sua voce — e a ragione — a favore dei valori fondamentali. È importante, ma non deve nascere l'impressione che la fede si esaurisca in una specie di moralismo politico. Il messaggio centrale di Dio, di Gesù Cristo, della salvezza temporale ed eterna deve nuovamente percepirsi di più, perché la Chiesa non è un'organizzazione per il miglioramento del mondo". "È molto importante - proseguiva Ratzinger - che la Chiesa non diventi essa stessa attore di uno gioco di forze politiche e in esso soccomba. Ma deve badare all'anima della politica, al suo fondamento etico".

Mons. Gaenswein: "In Vaticano il diavolo ha agito contro Benedetto XVI"

"In Vaticano il diavolo ha agito contro Papa Benedetto XVI": così monsignor Georg Gaenswein, per quasi trent'anni segretario di Joseph Ratzinger, ricorda il Papa emerito, morto il 31 dicembre all'età di 95 anni."Gli ho parlato per la prima volta nel 1995, il 10 gennaio, ventisette anni fa, qui in Vaticano nel Collegio Teutonico - ricorda in una intervista a La Repubblica -. Gli ho spiegato da dove venivo, cosa avevo fatto e quando ha sentito che ero stato sette anni all'Università di Monaco, il ghiaccio si è rotto. La mia prima impressione è indimenticabile: una personalità forte ma molto naturale. Mite ma molto, molto decisa".Ripercorre gli scandali durante i 7 anni di Pontificato, da Vatileaks alla pedofilia.

"La parola scandalo certamente è un po' forte - prosegue mons. Gaenswein - ma vero è che durante il pontificato ci sono stati molti problemi, Vatileaks, poi lo Ior. Ma è ovvio che, come direbbe Papa Francesco, il cattivo, il maligno, il diavolo non dorme. È chiaro, cerca sempre di toccare, di colpire dove i nervi sono scoperti, e fa più male".Sta dicendo che ha sentito la presenza del diavolo in quegli anni? "L'ho sentito in realtà molto contrarie, contro Papa Benedetto", conclude il segretario personale del Papa emerito


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