Danni alla salute: cellulari come sigarette?
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Danni alla salute: cellulari come sigarette?

mercoledì 1 giugno, 2011

ROMA, 1 GIUGNO 2011 - Ad essere sinceri il dubbio ha da sempre animato le nostre menti, eppure vuoi per mancanza di prove scientifiche (divulgate), vuoi per pigrizia e comodità, abbiamo sempre accantonato il dilemma nel dimenticatoio. Ma il problema c’è, ed è reale. Se torniamo indietro nel tempo, già la Motorola all’inizio del boom dei telefonini, consigliava di non puntare l’antenna (che ormai è incorporata nel cellulare) sulle zone delicate del corpo. Nel 1999 il Dr. Lai durante una presentazione al convegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Erice dimostrò che anche piccole dosi ripetute di radiazioni, come quelle dei cordless, si accumulano provocando lesioni ai tessuti. Ma come lui tanti altri, per ultimi un gruppo di ricercatori provenienti da 14 paesi diversi riuniti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms. [MORE]

Durante l’incontro terminato ieri a Nizza, 31 scienziati esperti nel settore, hanno passato in rassegna una serie di studi sull’argomento arrivati da tutto il mondo. Nel rapporto  finale si legge che nel 2004 era già stato dimostrato apertamente un 40% di aumento di possibilità di prendere il glicoma per chi usa molto il telefonino.  Così i cari e ormai indispensabili cellulari, nostri compagni di vita sono stati collocati dopo altre attente analisi nel gruppo 2b ossia subito dopo il gruppo 2a, quello di cui fanno parte sostanze probabilmente cancerogene come nel caso di formaldeide e scarichi di motori disel. Intanto << è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione – ha affermato Cristopher Wild, direttore della Iarc - come utilizzare gli auricolari>>. Quindi meglio non rischiare in attesa di ulteriori conferme.


Nel frattempo però già le associazioni di telefonia mobile scalpitano per sottolineare che si tratta solo di ipotesi e che niente è ancora accertato nonostante i dati siano stati registrati.
Nessuno sa infatti che nel 1993 l’industria delle telecomunicazioni aveva investito circa 25 milioni di dollari in una serie di ricerche, per dimostrare la non-dannosità dei cellulari. Ovviamente i risultati non sono stati diffusi perché nella maggior parte dei casi dimostravano proprio il contrario e manifestavano la necessità di condurre ulteriori ricerche.

Non è difficile capire il motivo che ha spinto e spinge le aziende di telefonia mobile e le compagnie telefoniche a tacere possibili effetti dannosi alla salute, lasciando il dubbio solo a fanatici e ipocondriaci. Ancora una volta l’ avida legge del marketing, il vero despota della globalizzazione, prende il sopravvento su tutto e di conseguenza anche sulla nostra salute.

Roberta Lamaddalena


Autore
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