Giuseppe Conte vede i capidelegazione, si punta a chiudere Dl rilancio 'Scarica Decreto in Pdf'
Economia Lazio Roma

Giuseppe Conte vede i capidelegazione, si punta a chiudere Dl rilancio 'Scarica Decreto in Pdf'

domenica 10 maggio, 2020

ROMA 10 MAG -  Dovrebbe iniziare a breve la riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza. L'obiettivo è puntare a chiudere sul cosiddetto dl Rilancio, tanto che nel pomeriggio, all'incontro tra Conte e i capi delegazione, dovrebbe seguire la riunione del preconsiglio dei ministri.

Un testo corposo, da 258 articoli, sui capitoli più importanti del bilancio statale. Il dl rilancio nell'ultima bozza in circolazione alla vigilia del varo atteso per domani, contiene misure su salute e sicurezza, sostegno alle imprese e all'economia e il quadro degli aiuti per le aziende tra "sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili e agevolazioni fiscali" e non solo (dopo l'ok ai nuovi margini sugli aiuti di Stato da parte di Bruxelles), misure in favore dei lavoratori, (alcune ancora sotto osservazione della Rgs), gli enti territoriali e l'accelerazione dei debiti della P.a oltre a misure fiscali, tra cui gli ecobonus (ancora da definire nel dettaglio), interventi su "procedure di liquidazione coatta amministrativa di banche di ridotte dimensioni", turismo, cultura, editoria, trasporti, agricoltura, giustizia, sport e ambiente, procedure più rapide per i concorsi.

Nella bozza della maxi-manovra da 55 miliardi di euro tutte le misure che il governo ritiene necessarie per sostenere le famiglie, le attività produttive e il sistema economico nel suo complesso. Nella bozza alcune misure e alcuni capitoli portano ancora la dicitura "verifica della copertura" da parte della Ragioneria. Risultano ancora "da definire" ad esempio gli ecobonus, e "in attesa di verifica di copertura da Rgs" anche il Titolo II sul sostegno alle imprese e all'economia, ma anche il capitolo sul riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19. Tra le conferme che risultano nella bozza, l'eliminazione delle clausole di salvaguardia sugli aumenti dell'Iva a partire dal 2021. Altra conferma, lo slittamento sempre al 2021 della sugar e plastic tax.

Bonus 80mila euro per ripartenza in sicurezza
Un credito d'imposta dell'80%, per un massimo di 80 mila euro, per le spese di investimento necessarie per la riapertura in sicurezza delle attività economiche. Questa è una delle misure previste e riguarda gli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del Covid-19, come gli "interventi edilizi per il rifacimento spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni"; gli arredi di sicurezza o quelli per l'acquisto di "tecnologie per l'attività lavorativa" e le "apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti".

Fondo perduto a imprese sotto 5milioni euro di ricavi
E' riconosciuto inoltre "un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita Iva" a condizione che "l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019". La misura contiene una serie di paletti oltre il tetto di perdita di fatturato. Dal beneficio sono, tra le altre cose, esclusi, coloro "la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020".

Rem in due quote. La prima di 400 euro, la seconda di 800
Il reddito di emergenza sarà corrisposto in due quote (ciascuna pari all'ammontare di 400 e 800 euro) e le domande vanno inoltrate all'Inps entro il mese di giugno. E' quanto prevede la nuova bozza del decreto. L'articolo relativo al Rem prevede: "Ai nuclei familiari in condizioni di necessità economica in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, è riconosciuto un sostegno al reddito straordinario denominato Reddito di emergenza (di seguito "Rem").Non hanno diritto al Rem "i soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la durata della pena, nonché coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica".

Zero Iva su mascherine e guanti nel 2020
La bozza del decreto rilancio, ancora suscettibile di modifiche, il cui testo dovrebbe approdare nel Cdm di domani, all'articolo 134 sulla "riduzione aliquota Iva per le cessioni di beni necessari per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19", dispone che nel 2020 sia azzerata l'Iva su mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. Sarà del 5%, invece, l'Iva a partire dal 2021.

Tax credit per le vacanze fino a 500 euro
Tax credit per le vacanze fino a 500 euro. Il credito è utilizzabile, dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, da un solo componente per nucleo familiare nella misura di 500 euro per ogni nucleo familiare. La misura del credito è di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona. Il credito è fruibile nella misura del 90 per cento in forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori presso i quali la spesa e' stata sostenuta, e per il 10 per cento in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte dell'avente diritto".

D'Incà: "Credo che il Decreto arriverà nella giornata di domani"
"Credo che il decreto arriverà nella giornata di domani". Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà parlando del decreto Rilancio. "A chi si pone domande sul tempo impiegato per procedere alla costruzione di questo decreto - ha aggiunto il ministro - rispondo che è un decreto da 55 miliardi di euro. Un valore che nel nostro Paese non si vedeva da molti anni, corrisponde allo spazio di manovra delle ultime 4 o 5 leggi di bilancio". "Abbiamo dovuto fare in modo che tutte le risorse potessero essere messe a terra - ha aggiunto D'Incà - Rifinanzieremo tutta la parte degli autonomi andando addirittura ad aumentare per quelli che hanno subito maggior danno, passando dai 600 ai 1000 euro per aprile e maggio. Successivamente metteremo a disposizione ancora 15 miliardi di euro per la cassa integrazione con regole anche più semplici in modo che vengano sciolte le difficoltà che abbiamo visto in queste giornate, dovute ad uno strano intreccio burocratico tra Regioni e Inps. Poi ci sarà anche una parte di soldi a fondo perduto che verrà dato alle imprese, tra i 1000 e i 5000 euro. Una pianificazione che ci permette di rispondere a tutto il comparto economico del Paese, dando ancora risorse, con 3 miliardi di euro, anche alla parte sanitaria". "Alcuni anelli non hanno funzionato bene" e su questi bisogna assolutamente intervenire. Dobbiamo intervenire anche con il sistema bancario - dice ancora il ministro - "anche attraverso un lavoro migliore con Sace, in modo tale che la liquidità possa essere erogata nella corretta maniera nei confronti delle nostre imprese".

Gualtieri: Aiuti imprese versati dal fisco, indennizzi a giugno
"La nuova indennità Inps per autonomi e stagionali sarà erogata in automatico in pochissimi giorni agli oltre 3,7 milioni di persone che l'hanno già percepita senza bisogno di nuova richiesta, e contiamo che il contributo a fondo perduto, a cui provvederà l'Agenzia delle entrate, arrivi alle imprese entro i primi di giugno": lo ha affermato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in un'intervista al Messaggero. Il ministro ha assicurato che il governo non vuole statalizzare l'economia. Oltre ai 10 miliardi di contributi a fondo perduto e sgravi per le piccole aziende, "garantiremo un supporto nella forma di equity o di strumenti ibridi di capitale alle imprese medio-grandi in difficoltà", attraverso un patrimonio destinato di 50 miliardi conferito alla Cdp", ha assicurato Gualtieri che ha promesso aiuti consistenti anche alla ripatrimonializzazione delle Pmi. "Siamo impegnati in un dialogo costruttivo" con Confindustria, ha spiegato Gualtieri, "è stato frustrante constatare che una parte delle risorse stanziate tempestivamente il 17 marzo, con il dl Cura Italia, si sia impantanata nei meandri della burocrazia" ha aggiunto in riferimento alla Cig in deroga. "Con il premier Conte abbiamo chiesto all'Inps e al ministero del Lavoro di predisporre misure di semplificazione", ha riferito il ministro. Sui prestiti garantiti dallo Stato alle imprese, "i dati sono in netto miglioramento ma non ancora soddisfacenti", ha ammesso Gualtieri. "Siamo a quasi 130.000 prestiti per i quali e' stata richiesta la garanzia del Mediocredito Centrale per oltre 6,8 miliardi, mentre per la garanzia Sace sono circa 250 le istruttorie aperte dalle banche per un valore di circa 18 miliardi", ha aggiunto il ministro che ha definito "ingiustificabili" i ritardi di alcune filiali.

Un decreto semplificazione per sburocratizzare il Paese
Un decreto semplificazione per sburocratizzare il Paese ha annunciato ancora il ministro dell'Economia. "Si stanno mettendo a punto misure ad ampio spettro in vari settori, a partire dall'edilizia e dagli appalti - ha detto - Dopo il sostegno e l'iniezione di liquidità, deve arrivare anche l'alleggerimento delle procedure e degli oneri per lavorare e produrre, eliminando nei settori regolati anche dalle norme europee quel sovrappiù non necessario che ha appesantito tutto il sistema". "Si sta pensando anche a misure urgenti di liberalizzazione e semplificazione di tutte le procedure amministrative che interessano cittadini e imprese nei campi più svariati. Alcune di queste misure - ha spiegato Gualtieri - saranno già anticipate nel decreto Rilancio, mentre il grosso confluirà in un organico decreto semplificazione". (Rai News)
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