Esiste la vita nell'Universo? La storia del pianeta Gliese 581 g
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Esiste la vita nell'Universo? La storia del pianeta Gliese 581 g

martedì 18 gennaio, 2011

All'infuori della nostra Terra, esiste nel nostro Cosmo un altro pianeta che ospita la vita? Molti ritengono di si, tanti (tra i quali Fermi, che formulò un paradosso a riguardo) pensano che, se esistessero degli esseri viventi, comunque non sarebbero più intelligenti di noi. La curiosità non si ferma. Le ricerche per delle possibili forme di vita aliene sono più in fermento che mai [MORE]

In questo nuovo appuntamento con la rubrica InfoOggi Universo l'obiettivo del nostro telescopio virtuale illumina una zona più dettagliata fra le costellazioni di notizie astronomiche dopo aver abbracciato l'intero universo nel precedente articolo: la ricerca della vita fuori dal sistema solare.

L'ultima scoperta in questo campo risale al 29 ottobre del 2010: una squadra di "cacciatori di pianeti" che unisce membri dell' University of California (UC) Santa Cruz e del Carnegie Institution of Washington ha anunciato la scoperta di un pianeta con una massa pari a 3 volte quella della Terra, orbitante attorno ad una stella chiamata Gliese 581 (situata in direzione della costellazione della Bilancia) ad una distanza definita da vari parametri atmosferici e biologici come "adatta alla vita come la conosciamo noi".
Per gli astronomi definire un pianeta "potenzialmente abitabile" non significa dire necessariamente che l'uomo potrebbe abitarci: l'abitabilità dipende da numerosissimi fattori tra cui la quantità d'acqua e l'atmosfera sono indubbiamente i più importanti.

La ricerca, sponsorizzata dalla NASA e dal National Science Foundation, ha dato come risultato che la superficie del pianeta potrebbe contenere acqua.
Il pianeta è bloccato regolarmente alla sua stella: ciò significa che una parte del pianeta è sempre rivolta verso la stella, per lo stesso principio per cui la Luna rivolge alla Terra sempre la stessa faccia. L'effetto provoca sul pianeta una stabilizzazione del clima. La zona della superficie con il più alto tasso di ospitabilità potrebbe essere quella attorno alla linea che separa l'ombra dalla luce (conosciuta come "Terminator").
La questione però non è affatto chiara: un lavoro di ricerca Svizzero ha sollevato nuovi dubbi sul pianeta, recentemente nominato Gliese 581 g. Ma sia le prove favorevoli che contrarie sono tutte da testare. Con tutta probabilità, però, la caccia sarà lunga e l’agognato annuncio si farà attendere ancora un po’ (per quanto gli ultimi risultati della missione Kepler lascino ben sperare).

Se la presenza d'acqua fosse confermata da una sua detezione diretta, questo potrebbe essere l'esopianeta (i.e. pianeta extra solare) più simile alla Terra mai scoperto e alimenterebbe in tutti la speranza di incontrare qualcun'altro nell'infinità del nostro Universo.

Fonti: NASA, ScienceNews, INAF

Fonte foto:  Lynette Cook e National Science Foundation.


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