Franco Sicari. Vicino al 38° parallelo nord
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

Franco Sicari. Vicino al 38° parallelo nord

venerdì 24 aprile, 2020

Fede e Ragione. Era arrivato Maggio a Bianco e l'aria era carica di odori che giungevano
dalle campagne e dagli orti! Era giunto il primo caldo e gli uccelli stavano costruendo i nidi sugli alberi ai lati della statale 106. Il sole si era già abbassato e tra poco sarebbe tramontato dietro l'Aspromonte, ad ovest.
Il paese era fermo! Non si sentiva nessun rumore, nemmeno lo sciacquettìo del mare Jonio, fermo anch'esso come una distesa d'olio!

Era il momento più difficile del giorno perchè stava facendo sera quando un velo di malinconia colpisce gli uomini e li rende pensierosi, pieni di dubbi e di paure !
Mia madre, Lina, parlava del tedio dell'esistenza e della vita che colpisce gli uomini che ripetono all'infinito le stesse cose, gli stessi movimenti anche della mente!
Il Capostazione Misitano era seduto nell'ufficio "movimento della stazione FS e stava fumando la 36a marlboro morbida della giornata. Fumava e guardava fisso in punto indefinito!

Per chi non lo conoscesse, sembrava un uomo assorto nel suo "io", un uomo dedito alla riflessione filosofica e all'etica! -Nulla di tutto questo!-
Era solo scoglionato, a dire poco!In verita i coglioni erano gonfi e pronti a rompersi quasi ad esplodere! Aveva in mano un libro di filosofia e sul titolo del paragrafo c'erano scritti
con la lettera maiuscola: "Fede e Ragione"
Da una settimana non era riuscito a leggere nemmeno una pagina perchè non aveva capito un "cazzo"!

Il libro era stato rinvenuto dal manovale Arturo, nella sala di attesa di 1a classe.
"Credere per Sapere o sapere per credere"!

Era assillato da questo scioglilingua e non aveva avuto il coraggio di chiedere il significato a nessuno! E sì che a Bianco, al bar centrale c'erano fini sofisti e ragionatori, filosofi
esperti che avevano capito, nei lunghi pomeriggi, il senso delle cose e della vita!


Il treno merci che portava barbabietole da zucchero verso Strongoli era transitato senza fermarsi. Già si stavano allungando le prime ombre quando giunse alla stazione barcollando, il Peppe della Rosa. Era Ubriaco, duro come uno stoccafisso da ammollare! Parlava al "nulla" recitando Shakespeare:"Essere o non essere...." Il Capostazione ebbe un lampo di genio e si avvicinò al Peppe col libro in mano! "Credere per sapere o sapere per credere"-incominciò-

Il Peppe per nulla intimorito interruppe Shakespeare e guardo fisso negli occhi il Capostazione ed incomincio la sua lezione di filosofia mentre era già sera e nei vicoli vicino casa di mia madre si vedeva fare capolino la morte!

"La fede e la ragione il dubbio eterno dell'uomo!" Entrambe le dottrine, per Cartesio, sono uguali; anzi, come diceva il mio professore di Filosofia, sono come i piatti della stessa bilancia e l'uomo deve tenere conto ed in egual misura di entrambi per vivere.

Il capostazione era affascinato dalle elucubrazioni del Peppe che mostrava il meglio di se stesso solo dopo 4 litri di vino carico di bisolfito!
Il Capostazione buttò il libro sui binari che volò via, al passaggio del "passeggeri" Reggio -Roccella delle 21,00.

Erano le 22,00 e stavano arrivando, per il turno di notte, il capostazione Cavallaro ed il manovale Arturo.

Nei vicoli delle casette popolari, vicino casa di mia madre, col mantello nero
e la falce in mano girava ancora la morte anche lei esterefatta dalla lezione di filosofia del Peppe della Rosa che frattando si era coricato a casa sua e si sarebbe svegliato dopo almeno 2 giorni, non ricordando niente!

Franco Sicari


Autore
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