Gli Stivaletti di Cajkovskij chiudono la trionfale stagione del Teatro Lirico di Cagliari
Cultura e Spettacolo Sardegna

Gli Stivaletti di Cajkovskij chiudono la trionfale stagione del Teatro Lirico di Cagliari

mercoledì 31 dicembre, 2014

CAGLIARI, 31 DICEMBRE 2014 – Con l’ultima replica degli Stivaletti di Čajkovskij, andata in scena ieri sera, è calato il sipario sulla trionfale stagione lirica e di balletto 2014 del Teatro Lirico di Cagliari. Dalla Norma allo Schiaccianoci, passando per il Flauto Magico, la Turandot e la Tosca, il pubblico isolano è stato deliziato dagli spettacoli in cartellone e ha sempre risposto “presente”, facendo registrare affluenze e incassi da record e giudizi positivi. [MORE]

A chiudere in bellezza il calendario del Teatro guidato dal sovrintendente Mauro Meli sono stati gli Stivaletti di Čajkovskij, opera comica in quattro atti con il libretto di Jakov Polonskij, ispirato a La notte di Natale di Nikolaj Gogol. L’opera, che fece il suo debutto mondiale al Bol'šoj di Mosca nel gennaio del 1887, è ambientata alla fine del diciassettesimo secolo nel villaggio ucraino di Dikan’ka e a Pietroburgo.

La storia, che si svolge la notte di Natale, inizia con il dialogo tra il diavolo Bes (Mikolaj Zalasinski/Gevorg Hakobyan) e Solocha (Irina Makarova/Nicole Piccolomini), una donna matura e affascinante che, benché venga da molti considerata una strega, viene corteggiata da numerosi uomini del villaggio. In realtà il demone vorrebbe vendicarsi del figlio di Solocha, il fabbro Vakula (Vsevolod Grivnov/Ivaylo Mihaylov), colpevole di averlo ritratto in modo troppo buffo e per questo di averlo reso ridicolo agli occhi degli altri diavoli dell’inferno. A sua volta, però, anche Vakula ha i suoi problemi, poiché la sua incantevole fidanzata Oksana (Alex Penda/Viktoria Yastrebova) lo tratta freddamente e lo ferisce. Inoltre, a causa della neve, non riconosce il suocero, che stava rincasando ubriaco, e lo caccia in malo modo dalla abitazione di Oksana.

Dopo un avvio in sordina, l’opera diventa entusiasmante e coinvolgente, nonché molto attuale, soprattutto quando la strega riceve uno dopo l’altro le visite dei suoi quattro ammiratori ed è costretta a nasconderli dentro dei sacchi per evitare che vengano visti dagli altri ospiti e dal figlio Vakula. Il giovane fabbro innamorato, umiliato in pubblico dalla fidanzata per non aver riconosciuto il suocero e non averle mai fatto dei regali preziosi, promette alla giovane di portarle in dono gli stivaletti della zarina. Triste e sconsolato medita il suicidio, ma poi, dopo aver abilmente ingannato il diavolo Bes, vola a Pietroburgo e si introduce nella fastosa corte del principe. Nel terzo atto lo spettacolo offre il massimo del suo splendore con costumi, scenografie, danze e giochi pirotecnici che deliziano gli occhi del pubblico. Nel palazzo del Serenissimo, Vakula, preso in simpatia dal principe, riceve gli ambiti stivaletti e, sempre in groppa al diavolo, fa ritorno nel suo paese, dove la madre e la fidanzata, preoccupate, non riescono a festeggiare il Natale poiché temono di non rivederlo mai più. Al suo arrivo nell’innevato paesino dell’Ucraina, le due donne e l’intera popolazione lo accolgono festanti e Oksana, pentita del suo comportamento, dimostra al futuro sposo tutto il suo amore.

(Foto di Primo Tolu – fotografo del Teatro Lirico di Cagliari)

Vanna Chessa


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