I Mercoledì culturali dell'AIG nel segno del Teatro e di Pasolini
Cultura e Spettacolo Lazio

I Mercoledì culturali dell'AIG nel segno del Teatro e di Pasolini

martedì 13 ottobre, 2015

ROMA, 13 OTTOBRE 2015 - Riceviamo e pubblichiamo
Un nuovo appuntamento dedicato a Pier Paolo Pasolini e al grande Teatro ai "Mercoledì culturali dell'AIG": il ciclo di incontri d'autore, presentazioni di libri, convegni, momenti di formazione e riflessione con personalità del panorama culturale italiano, che si svolgono nella sede centrale dell'Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù: la prestigiosa ed elegante villa piacentiniana col suo bel giardino, nel quartiere Prati, a Roma, in viale Settembrini, 4, due passi dalla sede Rai di viale Mazzini.
L'iniziativa (che affianca quella degli apprezzati "Laboratori", organizzati in questi ultimi anni dal sodalizio) è ideata e diretta dal giornalista Roberto Messina, responsabile della Comunicazione AIG e coordinatore di diversi suoi progetti culturali, tra cui il Premio "Il Viaggiautore".
"Un progetto di grande interesse - spiega il presidente nazionale di AIG, Anita Baldi - che ci permette di far conoscere meglio la nostra organizzazione, la nostra vocazione di centro aggregativo e formativo, e di avanzare nel programma di trasformazione degli Ostelli in luoghi in di attività culturale costante e radicata".

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Il programma dell'AIG prevede, dunque, mercoledì 9 ottobre, alle ore 12, nella sede romana dell'AIG la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione del Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Fi) con la contestuale presentazione\riflessione su "Arcitaliani, o le 600 giornate di Salò", testo di Massimo Sgorbani, regia di Gianfranco Pedullà, prima tappa della trilogia teatrale dal titolo "Dopo Salò" che il Teatro Popolare d'Arte (Giusi Merli, Gianfranco Quero, Marco Natalucci, Rosanna Gentili, Roberto Caccavo, Gaia Nanni, Gianna Deidda, Rosaria Lo Russo, Massimo Altomare, Angela Degennaro, Isabella Giustina, Eleonora Venturi, Fausto Berti, Matteo Zoppi) in coproduzione con la Compagnia Simona Bucci, ha realizzato per commemorare il grande poeta, saggista, cineasta ed intellettuale italiano Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua tragica scomparsa.

Lo spettacolo va in scena in prima nazionale al Teatro delle Arti di Lastra a Signa venerdì 30 ottobre, con sette repliche da martedì 3 novembre a sabato 7 novembre, e l'ultima, domenica 8 novembre (i soci dell'AIG potranno beneficiare di una prima promozione al Teatro: prendi 2 paghi 1, con 1 biglietto si entra cioè in 2; mentre sono allo studio altre collaborazioni: letture, master teatrali, iniziative in particolare per i rifugiati ospitati negli Ostelli di Firenze e Perugia).


Alla presentazione in AIG, oltre al regista Gianfranco Pedullà e al drammaturgo Massimo Sgorbani, saranno presenti l'attrice Giulia Merli (oscar con "la Grande Bellezza"), l'attore Ninetto Davoli, l'attrice Rosanna Gentili, l'avvocato Nino Marazzita (parte civile nel processo per l'assassinio dello scrittore).
Il progetto "Dopo Salò" si propone una sorta di biografia poetica (in forma tragicomica) dell'Italia dalla seconda metà del Novecento a oggi, a partire dalla morte di Benito Mussolini. Attraverso tre testi originali, affidati alla bella penna del drammaturgo Massimo Sgorbani (già autore della trilogia "Innamorate dello Spavento" sulla Germania nazista) si prova ad attraversare (con i mezzi che offre il teatro) alcuni importanti episodi della vita italiana dal secondo dopoguerra fino ai nostri tempi.

"L'intento - spiega il regista Pedullà - è raccontare 'il corpo dell'Italia' attraverso 'il corpo di alcuni italiani'. Storie di tragedie spesso finite in operetta. Tragedie riattraversate attraverso la storia di alcuni corpi fortemente simbolici: il corpo di Gramsci e le sue ceneri; Mussolini e la Petacci appesi a testa in giù; il corpo dei partigiani impiccati; il corpo di Moro e il terrorismo rosso; il corpo di Pasolini; i corpi esplosi nelle stragi fasciste; i corpi dei saltati in aria per le stragi mafiose; il corpo di ...Berlusconi; il corpo delle donne. La trilogia è un omaggio a Pasolini: il tentativo è di 'leggere' l'Italia con i suoi occhi".

La trama di "Arcitaliani, o le 600 giornate di Salò"
Milano, 1943-45: una famiglia fumettistica (padre, madre, figlio e servetta), vaga di casa in casa sotto i bombardamenti degli aerei, degli annunci radiofonici e delle canzonette dell'EIAR, e incontra partigiani fucilati, impiccati e torturati. Alla fine delle sue peregrinazioni, la famiglia approda in un grande appartamento che si affaccia su Piazzale Loreto.
Lo spettacolo è quasi un musical, quasi un dramma borghese, quasi una commedia, quasi una tragedia e quasi tutte queste cose messe insieme. Non si tratta di approssimazione, quanto di indeterminatezza, la stessa dell'Italia di quegli anni: monarchia trapassata in una prima repubblica e ancora lontana da avere acquisito un'unità di fatto. A quell'unità, come scrive Pier Paolo Pasolini, il Paese arriverà solo nel dopoguerra, sulla spinta del boom economico, dei mezzi di comunicazione di massa e della società dei consumi.

Gianfranco Pedullà
Regista, saggista e storico specializzato sul teatro europeo del Novecento, è il fondatore del Teatro Popolare d’Arte, i cui spettacoli sono stati rappresentati in tutta Italia e in varie tournèe all'estero (Francia, Germania, Olanda, USA, Gran Bretagna, Russia, Croazia) e direttore della Rete teatrale aretina (Teatri di Anghiari, Arezzo, Cortona, Bibbiena, Bucine, Castiglion Fiorentino, Monte San Savino) e del “Teatro delle Arti” di Lastra a Signa (moderna realtà dell’area metropolitana fiorentina, spazio polifunzionale per prosa, cinema, danza, matinèe per le scuole, domenicali per famiglie, festivals di compagnie indipendenti; luogo di incrocio e incontro delle arti contemporanee, secondo l’attuale modello europeo che vede il teatro come spazio che vive ogni ora e tutti i giorni).
E' stato Premio I.D.I. per il suo libro “Il teatro italiano nel tempo del fascismo” (Il Mulino) e Premio Diego Fabbri per la “Storia del Teatro italiano”. Attivo in Toscana e in Europa, Francia in particolare (dove ha studiato con Georges Banu, seguendo l’allestimento del “Maharabharata “di Peter Brook), ha organizzato mostre e spettacoli su Gordon Craig e approfondito il teatro di Tadeusz Kantor.


Fonte Ufficio Stampa A.I.G.
 


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