Incendio Pomezia, Lorenzin: "No diossina aree circostanti gli abitati e alimenti"
Salute Lazio

Incendio Pomezia, Lorenzin: "No diossina aree circostanti gli abitati e alimenti"

martedì 16 maggio, 2017

POMEZIA, 16 MAGGIO - Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in visita quest'oggi all’impianto di raccolta dei rifiuti ‘Eco X’ sulla via Pontina, interessato da un incendio il 5 maggio, ha reso noto che "sarebbe stata esclusa la presenza di diossine nelle aree circostanti gli abitati".

Il ministro si è recato sul sito dell'incendio insieme al sindaco di Pomezia e al direttore della Asl. Nel corso della visita ha affermato: "Come ho già riferito in Parlamento, con l’Istituto superiore di sanità stiamo monitorando l’andamento di questo incidente. Fortunatamente i dati dei campionamenti sui terreni e sugli alimenti ci dicono che le cose sono molto positive. Non abbiamo riscontri negativi”.

Stando a quanto appreso, Lorenzin ha anche ricordato che "il picco di diossina che c’è stato durante l’incendio è un picco prevedibile", e "gli esami fatti nei giorni seguenti ci diranno che la situazione è tornata alla normalità". "L’altro dato veramente molto positivo è che dalla centralina dell’Arpa messa sul comune di Pomezia non è stata rilevata la presenza di diossina, quindi possiamo stare abbastanza certi che i cittadini non abbiano avuto nessuna esposizione diretta né indiretta attraverso gli elementi“, ha infine concluso.[MORE]

Lo scorso 8 maggio, l'impianto “Eco X” è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Velletri per permettere all'Arpa - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - di verificare l'eventuale presenza di diossina nell’aria e di calcolarne i livelli.

Il rogo è divampato il 5 maggio, intorno alle otto del mattino, all’interno dello stabilimento “Eco X”, azienda di Pomezia che si occupa di stoccaggio rifiuti e lavorazione della plastica. Risulta possibile che l'incendio si sia sviluppato inizialmente dal materiale accatastato nel piazzale dell'azienda e, subito dopo, le fiamme, in una specie di effetto domino, si sarebbero propagate anche ai materiali conservati all'interno dei capannoni. A seguito della combustione, una colonna di fumo si è propagata nelle aree limitrofe, suscitando da subito molta apprensione per gli eventuali effetti degli agenti inquinanti sul suolo, aria ed acqua e sull'intero ecosistema.

Luigi Cacciatori

Immagine da teleaesse.it


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