L’Immacolata, Patrona di Catanzaro: la città si stringe attorno alla sua Basilica
L’Arcivescovo Maniago: “Maria ci invita a non rassegnarci e a diventare costruttori di pace”
La comunità di Catanzaro si è raccolta numerosa nella Basilica dell’Immacolata, Patrona della Città, per la solennità dell’8 dicembre, uno dei momenti religiosi e civili più sentiti dalla popolazione. La celebrazione, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita mons. Claudio Maniago, ha unito fede, tradizione e un forte richiamo alla responsabilità personale e comunitaria.
Nel luogo simbolico dove, da secoli, Catanzaro affida a Maria il proprio cammino, l’Arcivescovo ha proposto una riflessione centrata sul significato dell’Immacolata come segno della fedeltà di Dio e anticipazione del destino di santità dell’umanità. Maria – ha sottolineato Maniago – è la creatura che più di ogni altra ha accolto il progetto di Dio con un sì totale, diventando modello di libertà, obbedienza e fiducia.
Dall’“Adamo nascosto” al “sì” che apre la storia
Richiamando la pagina della Genesi e il racconto evangelico dell’Annunciazione, l’Arcivescovo ha evidenziato la distanza tra il nascondimento di Adamo e la piena disponibilità di Maria. In lei, ha detto, “l’umanità risponde finalmente alla chiamata di Dio”, trasformando la storia con un sì che diventa servizio, dono e perseveranza.
Un messaggio per un tempo segnato da conflitti
Maniago ha poi affrontato la situazione mondiale, segnata da guerre e tensioni sociali, invitando i fedeli a non cedere alla rassegnazione: “La testimonianza di Maria ci chiede di non rimanere fermi. Come lei, siamo chiamati a metterci in cammino, a portare pace e speranza, anche nei gesti più semplici”.
Maria, che dopo l’annuncio dell’angelo “si mise in viaggio in fretta”, è stata proposta come icona di una fede che non si chiude e non si immobilizza, ma si fa prossimità, servizio e responsabilità.
Essere comunità pacifica nella città della Patrona
Nella Basilica simbolo dell’identità cittadina, l’Arcivescovo ha richiamato la necessità di costruire un clima sociale più umano: “Non basta proclamare la pace; occorre essere persone pacifiche. La pace cresce nella cortesia, nella generosità e nell’amicizia verso i poveri”.
Un invito rivolto non solo ai credenti, ma all’intera città che guarda alla sua Patrona come riferimento morale e spirituale.
Una supplica che diventa impegno civico
La celebrazione si è conclusa con l’invocazione: “O Maria Immacolata, Regina della pace, prega per noi”, che, nel santuario della Patrona, assume il valore di un impegno condiviso: lavorare, ciascuno secondo le proprie possibilità, per una Catanzaro più pacifica, solidale e capace di costruire relazioni fondate sul rispetto e sulla speranza.
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