L'ultimatum di Brunetta: «O si evita la decadenza di Berlusconi o le larghe intese finiscono»

lunedì 28 ottobre, 2013

FIRENZE, 28 OTTOBRE 2013-«O Letta e il Pd cambiano profondamente la legge di Stabilità ed evitano la decadenza di Berlusconi, o le larghe intese sono finite, e si va a votare ». Idee chiare per Renato Brunetta che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera fissa i paletti per la prosecuzione delle larghe intese. L’ex Ministro spiega così il suo “lealismo” nei confronti del Cavaliere: «Io sto con gli italiani, che non vogliono pagare i 30 miliardi dell’Imu di Letta, 6 in più di quella di Monti, e non vogliono la violenza dell’espulsione dalla politica del leader di uno dei due partiti di maggioranza relativa. Basti vedere la reazione entusiasta della Rete alla nostra decisione di tornare a Forza Italia».

Sull'eventuale scissione nel Pdl Brunetta si è così espresso: «Non credo. Credo che alla fine prevarrà l’amore verso Berlusconi e il rispetto verso i nostri elettori. Non possiamo accettare una legge di Stabilità che asfalta i ceti medi e medio bassi. Non possiamo continuare a collaborare con un Pd assetato di sangue berlusconiano, diviso su tutto ma unito solo nel volere la fine del nostro leader».

«Non voglio neppure pensare alla possibilità che Berlusconi possa decadere » ha aggiunto Brunetta. «Alfano (NdR) deve fare tutto il possibile per impedirlo. La Severino era una legge delega, cui è seguito un decreto legislativo. La delega scade a novembre. È ancora possibile approvare una norma di una riga che applichi un principio fondamentale: la legge penale non può essere retroattiva ».

Sulla possibilità di andare al voto in primavera: «A provocare le elezioni anticipate sarà Renzi». «Il sindaco di Firenze non è uno sciocco. Sa che per reggere quella gabbia di matti che è diventato il Pd, per tenere insieme Civati e D’Alema, Cuperlo e la Puppato, l’unico modo è andare a votare subito».

E in caso di voto anticipato Brunetta non ha dubbi sul candidato premier: «Berlusconi, non ci sono alternative».[MORE]

Davide Scaglione

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