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SCICLI (RAGUSA), 24 APRILE - Una bella “camurrìa” (una seccatura, in italiano), la definirebbe il commissario Montalbano. E la camurrìa sarebbe legata alle stanze che il commissario di Camilleri occupa abitualmente nella fiction: il suo ufficio e l'ufficio del questore. I due ambienti sono infatti ricavati dal palazzo municipale di Scicli, in provincia di Ragusa. Il Comune vorrebbe destinare i locali al pian terrenno del palazzo ad un museo interamente dedicato a Montalbano, ma la Cgil si oppone. [MORE]
Quei locali al pian terreno, che fino ai primi del Novecento ospitavano il circolo dei nobili, dopo la guerra vennero assegnati alla Camera del Lavoro e divennero il simbolo del riscatto sociale del territorio. E oggi, anche se la Cgil ha cambiato sede da ormai vent'anni, le stanze sono ancora teatro di convegni e iniziative culturali: ecco perchè il sindacato ha alzato le barricate contro l'ipotesi che vengano destinati al museo di Montalbano.
I segretari cittadino e provinciale, Antonio Modica e Beppe Scifo, hanno dunque scritto una lettera al sindaco di Scicli, chiedendo un incontro urgente. La proposta del sindacato, che non intende rinunciare all'ex Camera del Lavoro come luogo di partecipazione sociale e democratica aperto a tutti, sarebbe quella di creare un centro di documentazione multimediale sul movimento operaio nei locali che rappresentano la rivalsa del popolo sciclitano sulla nobiltà.
La palla è passata quindi al sindaco, Enzo Giannone: “Sta diventando una questione veramente seria e confesso di essere in imbarazzo. Sono sensibile alle ragioni della Cgil, ma bisogna anche ammettere che Montalbano è uno straordinario veicolo di promozione della città e del comprensorio e inoltre l'idea del museo è arrivata da molte associazioni culturali”. Il primo cittadino ha aggiunto che vedrà i sindacati e cercherà di raggiungere un'intesa, mentre l'impressione è che Scicli sia dalla parte di Montalbano.
Claudio Canzone
Fonte foto: ragusa.gds.it
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