La parola è un'ala del silenzio
Di tutto un po' Campania

La parola è un'ala del silenzio

mercoledì 11 maggio, 2011

Non dico niente di nuovo quando ricordo che quella che viviamo è definita “l’era della comunicazione”.
Gli strumenti della comunicazione e le sue possibilità sembrano moltiplicarsi all’infinito: tv, Internet, radio, cellulari e tutti i nuovi media sono protesi umane in grado di avvicinare luoghi, cose, persone rendendo possibile l’hic et nunc.
Ma il vortice di parole e informazioni a cui siamo continuamente esposti rischia di travolgerci e di condannarci paradossalmente all’oblio totale.[MORE]

La mole impressionante di notizie che apprendiamo quotidianamente dalla televisione o attraverso la stampa ci sottopone ad uno sforzo sovraumano di comprensione ed elaborazione della conoscenza che ha come maggiore pericolo quello di produrre aberranti afasie semantiche a causa delle quali diventiamo irrimediabilmente protagonisti di assurde parodie comunicative.

Parliamo, senza sapere di cosa.
Diamo per assodato tutto, senza preoccuparci di verificarne la veridicità.
Non importa se ciò che sappiamo è vero, basta che sia almeno verosimile.

Non coltiviamo più il dubbio, rendendo così le parole vuota forma, pura traccia grafica e sonora, senza che questa si affacci su un orizzonte di senso comune.
Come se leggere il titolo di un giornale bastasse per avere consapevolezza della realtà in cui viviamo.
Assorbiamo senza mediazione ogni imput informativo nell’orgia di comunicazione da cui siamo subissati.
Tutto ciò che accade diviene immediatamente importante, per poi essere dimenticato il giorno seguente. O giusto il tempo di un’altra edizione del tg.

La contrazione della memoria è l’effetto più perverso di tutto questo meccanismo. L’oblio della memoria non solo storica ma anche sociale e collettiva ci renderà persone incapaci di criteri di giudizio, l’etica sarà qualcosa di contingente e saremo sempre più esposti alle falsificazioni della realtà operate a scopo di propaganda.

E quindi…
Riprendiamoci le nostre parole e il nostro tempo affinché il flusso televisivo non sostituisca quello sociale.
Meditiamo sul valore del silenzio, è un dovere.
E’ una salvezza contro la superficialità, l’imprudenza e la faciloneria.
Contro il logocentrismo della società contemporanea, che deve nuovamente imparare ad ascoltare.
Magari con la sapienza del silenzio loquace e della parola silente. 

Lidia Tagnesi


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Di tutto un po'.