Sardegna, prima regione senza iva a partire da giugno?
Economia Sardegna

Sardegna, prima regione senza iva a partire da giugno?

giovedì 28 febbraio, 2013

CAGLIARI, 28 FEBBRAIO 2013 - Potrebbero diventare le Cayman italiane, l’opinione pubblica si divide tra scettici e non, in tanti i sardi che auspicano a tal situazione, e probabilmente le basi ci sono. Lo scorso 7 febbraio, Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna, ha inviato una richiesta a Josè Manuel Barroso, presidente del Parlamento Europeo, per far divenire l’isola che rappresenta zona franca, per favorire un nuovo sviluppo territoriale, finanziario e collettivo.

Ecco il testo della richiesta ufficiale: «Entro il termine perentorio del 24 giugno 2013, si comunica che la Regione Autonoma della Sardegna con delibera del 7 febbraio 2013 ha stabilito l’attivazione di un regime doganale di zona franca esteso a tutto il territorio regionale. Si chiede pertanto la modifica del regolamento prevedendo che tra i territori extra-doganali dell’Italia sia indicato anche il territorio della Sardegna isole minori comprese».[MORE]

Sarebbe davvero un bel passo avanti per la regione a statuto speciale, reso possibile anche dal Trattato di Lisbona, che afferma di limitare il dislivello economico con quello sociale. L’iniziativa è arrivata nelle mani del primo cittadino sardo, dopo l’acquisizione di tal regime con ottimi risvolti nella città di Portoscuso, da lì subito dopo altri duecentoquaranta comuni si sono adeguati alla free tax.

Andrea Impera, presidente regionale Associazioni del commercio e artigianato, a tal proposito dichiara: «L’istituzione della zona franca trasformerà la Sardegna nella nuova Svizzera, e permetterà il rifiorire dei piccoli commercianti e soprattutto dell’edilizia. Abbattere l’Iva ci consentirà di avere il carburante a costi bassissimi, di pagare pochissimo l’energia elettrica e di mettere in moto nuovamente tutto l’indotto legato al settore edilizio un indotto ormai morto da anni e che ha ridotto sul lastrico intere famiglie. La zona franca ci permetterà di costruire a bassissimo costo e quindi favorirà gli investimenti».

Un’area italiana con il 21% di tasse in meno, sarebbe una svolta non solo per l’isola, ma anche per l’intera nazione. Se la Sardegna dovesse diventare territorio senza iva, si andrà ad aggiungere a Campione d'Italia, Livigno e le Canarie, ma per l’ufficialità del nuovo codice doganale si dovrà attendere il prossimo 30 giugno.

(fonte:www.sardiniapost.it)

Rosalba Capasso
 


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