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Maniago ricorda Papa Francesco: una celebrazione di fede, gratitudine e speranza nella Basilica dell’Immacolata

Redazione
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Maniago ricorda Papa Francesco: una celebrazione di fede, gratitudine e speranza nella Basilica dell’Immacolata
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Una celebrazione nel segno della gratitudine e della speranza: l’Arcivescovo Maniago ricorda Papa Francesco nella Basilica dell’Immacolata. Domani al Santuario di Porto il tradizionale pellegrinaggio diocesano nel ricordo del defunto Pontefice.

In un clima di commossa partecipazione, la comunità diocesana si è stretta nella preghiera per ricordare Papa Francesco, durante una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Claudio Maniago nella Basilica dell’Immacolata. Un momento intenso di raccoglimento e fede, vissuto nell’ottava di Pasqua, quando la Chiesa continua a risuonare di gioia e di speranza.

L’Arcivescovo, visibilmente commosso, ha dedicato la sua omelia a riflettere sul significato profondo della scomparsa del Pontefice in questi giorni di luce pasquale: «Come non collegare, in qualche modo, proprio in un disegno della Provvidenza, la morte di Papa Francesco a questo grande giorno? Un laico ha detto che Papa Francesco ha voluto morire proprio in questo giorno per dimostrare una volta di più che era un discepolo di Gesù. Noi credenti abbiamo nel cuore che il caso non esiste, e che sicuramente la Provvidenza ha i suoi disegni».

Parole che hanno toccato i fedeli, raccolti in un silenzio rispettoso, mentre il ricordo di Papa Francesco si intrecciava con le letture pasquali. L’Arcivescovo Maniago ha ripercorso il pontificato di Francesco, sottolineando come la sua forza stesse proprio nell'annunciare senza sosta il Vangelo: «Volete capire Papa Francesco? Guardate alla Pasqua del Signore, guardate a Gesù risorto. Perché quello è stato la forza di Papa Francesco: non voler altro che annunciare Gesù morto e risorto per noi».

L’omelia ha toccato anche il tema della pace, tanto caro al Papa defunto: «Francesco è stato il grande interprete di questo grido, di più: di questo desiderio che è di Dio, che gli uomini vivano in pace. Lo ha continuato a dire fino alla fine, fino alle sue ultime parole, nel messaggio Urbi et Orbi».

Con parole profonde e appassionate, l’Arcivescovo ha offerto una chiave di lettura del pontificato di Francesco: «Non ci sarà un altro Papa come Papa Francesco. Il prossimo sarà un’altra persona, col suo carattere e metterà in gioco la sua umanità. Ma Francesco ci ha ricordato che anche il Papa è un uomo, scelto da Dio e chiamato ad essere testimone di Gesù Cristo».

Infine, un pensiero alla vicinanza umana del Papa, al suo essere sempre tra la gente, nelle periferie come nei palazzi del potere: «Non era soltanto una figura istituzionalmente importante. Era davvero un testimone di Gesù Cristo che ha camminato accanto a noi. E ce lo ha detto con la sua vita».

La celebrazione si è conclusa con una preghiera corale, carica di gratitudine per il dono di un pastore che ha saputo parlare al cuore dell’umanità.

Per la diocesi appuntamento domani a Porto per il tradizionale pellegrinaggio diocesano del 25 aprile. Un'altra occasione importante per vivere con il Pastore della diocesi un momento di fede autentica e sentita, nel segno di una memoria che già si fa eredità.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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